Era l’ormai lontano 5 gennaio del 2010 quando scrissi due righe sul ritorno della nostra polizia in pianta stabile a Lozzo, dopo l’esperimento del servizio congiunto con altri comuni: “ho ripreso a rimettermi la cintura di sicurezza“. Sono passati quasi due anni durante i quali, salvo casi che presumo fortuiti, la polizia locale – guardia comunale ha dovuto svolgere la propria funzione rigorosamente a piedi. E non c’è niente di male in questo: anche il sindaco usa molte volte i piedi.
Certo, andando a piedi il vigile può essere addirittura chirurgico nella sua funzione di “multatore”, risultando al fine, se solo lo volesse, “spietatamente distruttivo” per le lagnose tasche dei nostri concittadini. Che fa impressione, nella scelta fortemente voluta dal sindaco di Lozzo di Cadore, non è imporre alla polizia il dover andare a piedi, figuriamoci, quanto il ritenere che, così facendo, si possa veramente garantire il controllo e la sicurezza a cui i lozzesi hanno diritto.
Anche il non poter disporre di mezzi motorizzati se non in seguito ad autorizzazione all’uso degli stessi, vi pare una misura sensata? A piedi non puoi più fare un vero e serio controllo del territorio, con azioni dissuasive e di presidio conseguenti. E per capirlo non occorre leggere il manuale della CIA. Siamo nel 3° millenio, emerito sindaco, Lozzo è ancora un paese “tranquillo” ma non è più (comunque) il fatato paese del professor Baltazar (ve li ricordate i cartoni animati?).
Scrivevo dunque quasi 2 anni fa:
[…] Molti si ricorderanno che, a caccia di voti durante le elezioni del 2004, circolavano promesse di varia natura “sull’annientamento dei vigili“, quello che era dipinto come il vero problema di Lozzo. Col tempo, all’attivazione del servizio integrato, siamo poi stati spettatori dell’esilio della “nostra” polizia locale.
In questo lasso di tempo la nostra amministrazione ha volutamente lasciato sguarnito anche il presidio del territorio extra-urbano, così la monte tafernizzata poteva gestirsi con più elasticità, così come le varie lobby: baitisti, cacciatori, fungaioli, per citarne alcune. […]
Da allora ho avuto buon gioco nel prevedere ciò che sarebbe successo su questo argomento e l’ho scritto in vari articoli. Questo sindaco è più prevedibile di una suora. E siamo quindi giunti ai giorni nostri, nei quali si è ripresentato il problema del controllo del territorio e della sicurezza di noi cittadini riportato agli onori delle cronache dalla vicenda del “tentato sequestro” di un bambino con annessi e connessi.
Ecco, voglio ricordare questi due anni con una mia personale interpretazione dei fatti. Mi sembra di percepire, nelle scelte del sindaco e della giunta che riguardano il controllo del territorio e la sicurezza di noi cittadini, un qual desiderio di ingabbiare, ma direi quasi soffocare l’attività della polizia locale-guardia comunale, al punto che questo atteggiamento sta diventando un danno serio ancorché strisciante per tutta la comunità.
Una ostinazione talmente ostinata per la quale non trovo altro modo di rappresentarla che il seguente: location Lozzo di Cadore; sindaco nelle vesti di Willy il coyote, servizio di polizia locale nelle vesti di Road Runner:
http://youtu.be/M3sy6SSldGk