di Cagliostro
Sull’argomento Bim-Gsp e sul noto buco di bilancio sono più volte intervenuto su questo Blog con articoli e commenti agli interventi del redattore. Ora sembra proprio che la (parziale) “camarilla sindacale” l’abbia spuntata e che l’Authority abbia approvato il macroscopico aumento tariffario del 29,5% sulle nostre bollette. L’aggravio dovrebbe essere inserito a far data dal prossimo pagamento quadrimestrale. Per capire a fondo le ragioni vere alla base dell’inaudita maggiorazione, ora in fase di concretizzazione, bisogna andare a ritroso nel tempo per poi riferirsi alla gestione diretta dell’Ente da parte dei sindaci quali membri del Consiglio di Amministrazione.
Bim-Gsp, società del gruppo Bim Consorzio (quello che incassa per conto dei 67 Comuni aderenti i canoni idrici), gestisce la rete idrica e metanifera (quest’ultima ora in fase di scorporo e passaggio a Bim Infrastrutture, altra società del gruppo).
In origine la società era amministrata da dei tecnici di provata esperienza e la gestione era impostata su basi di assoluta trasparenza e correttezza ed i risultati positivi ne erano la riprova. Poi i sindaci-consiglieri pretesero il vero e diretto controllo gestionale dell’Ente e fu graduale… disastro. Gestione dispendiosa e farraginosa, servizio scadente, oneri e costi in continua lievitazione a fronte di tariffe demandate, nella loro quantificazione, ad un Ente apposito, l’AATO, il cui compito precipuo si doveva basare sulla previsione specifica dei consumi del territorio. Si badi bene che sia Gsp che AATO erano formati entrambi da Consigli annoveranti i sindaci, eclatante caso di ‘conflittualità di interessi’…
Ebbene, la gestione di Bim-GSP è stata capace, nel breve volgere di qualche anno, di accumulare perdite per oltre 80 milioni di Euro. Quando lo ‘scandalo’ scoppiò, si dovette assistere ad un inverecondo palleggio di responsabilità sulle cause del dissesto fra i due Enti preposti alle decisioni sugli introiti dell’Ente gestore del Servizio. Quest’ultimo faceva e fa ascrivere il tutto ad un errore di valutazione dei consumi da parte dell’AATO e quindi ad una determinazione tariffaria in difetto, capace di creare una erosione continua nei conti dell’Ente. Nel contempo, il primo ribatteva con ben altre argomentazioni che scaricavano sull’interlocutore le asserite responsabilità della incresciosa situazione che si era venuta delineando.
Al fine di rendere perfettamente comprensibile ai lettori la situazione, ripropongo qui di seguito quanto scrivevo il primo maggio 2012 sull’increscioso tema, convinto come sono che la chiarezza serva a trarre una conclusione che inserisca, nel contesto dell’intera vicenda, anche le vere responsabilità di qualcuno molto vicino a noi, qualcuno che ritengo – non me ne voglia l’interessato – uno fra i principali, se non proprio il primo, fra i responsabili dell’assurdo stato di cose che si sta ora concretizzando ai nostri danni. Ecco dunque quanto allora affermavo:
“……decisa maggiorazione architettata da una fazione di sindaci imbelli e senza pudore. Che le giustificazioni addotte da questi squalificati personaggi nell’introdurre il nuovo balzello non meritino la benché minima udienza è cosa ormai nota a parecchi dei tartassati cittadini utenti. Il rimpallo di responsabilità circa la creazione del mastodontico buco nei conti di GSP è diventata da tempo cosa alquanto stucchevole sol che si pensi che AATO e GSP sono entrambi espressione della medesima ‘congrega’, ossia dei 67 sindaci (sui 69 che ne ha la provincia), tanto che non è per niente peregrina l’affermazione secondo la quale controllati e controllori sono identificabili nella medesima camarilla sindacale, anche se diversi sindaci sembra abbiano ora aperto gli occhi e dissentano apertamente dal ‘gruppo di comando’.
Ad ogni ben pensante risulta infatti argomento specioso quello portato avanti da chi afferma che abbia sbagliato l’AATO nel fare le stime dei consumi, oppure di chi afferma che abbia sbagliato Bim-Gsp nel porre in essere investimenti consistenti privi della necessaria copertura (attingendo al finanziamento bancario ordinario). Argomentazioni queste tipiche di politici da dozzina i quali persistono nel ricercare invereconde scuse nel tentativo di alleggerire il fardello delle proprie responsabilità con l’eterno metodo dello scaricabarile, solo che in questo caso si dimentica che le colpe, nell’una come nell’altra ipotesi, sono in capo ai medesimi soggetti. Ora il nocciolo della questione per noi è un altro ed è racchiuso in una domanda alquanto retorica ma molto efficace al fine di sottolineare la co-paternità e la portata assurda e vergognosa del recente deliberato teso a scaricare sul povero e spennato contribuente gli errori e le insipienze (ma si tratta solo di questo?) dei nostri conducators da strapazzo!
E la domanda è precisamente questa: Che differenza passa fra quei politici di rango, scoperti a fare i ‘mazzettari’ sulla pelle dei cittadini (basti pensare all’uso improprio dei così detti rimborsi elettorali) o dediti a traffici tangentari di vario tipo e natura, e quei ‘primi cittadini’ che addossano a noi l’onere vistoso del risanamento del bilancio di Gsp creato da lor signori? A voi, lettori, la risposta, l’ardua sentenza! Perché vedete, cari lettori, io ritengo che la iniqua, assurda deliberazione risulti essere stata approvata dalla maggioranza dei sindaci con una enfasi fuori luogo, una enfasi che ha tentato di ammantare il provvedimento come necessario a perequare il costo reale delle forniture di quella che ormai possiamo definire la ‘nostra benzina bianca’.
Quindi la spudoratezza di questi signori è giunta al punto di considerarci dei gonzi, di prenderci per i fondelli, di considerarci degli sprovveduti a cui si può propinare una versione inverosimile ed insostenibile al punto da apparire adatta a…ritardati mentali. Domanda chiara chiama poi altra domanda: ‘Il sindaco del nostro Comune come ha votato? Ed ancora: la proposta farlocca è partita da lui? La verità, la risposta a queste precise domande è nota da tempo!! Quando arriveranno a voi le salate bollette, capirete meglio a chi dovrete attribuire il ‘merito’ di questo regalo ‘primaverile’….”
Concentriamoci ora sulle proposte di risanamento avanzate da questi signori, trascurando le baruffe ‘chiozzote’ che hanno portato alcuni di loro ad adire le vie legali con accuse reciproche al vetriolo. Preso atto della loro inettitudine, i sindaci hanno deciso di affidarsi ad un gruppo interno di ‘saggi’, organo presieduto da un tal Manfreda Mario di nostra conoscenza, il tutto finalizzato ad affidare le sorti dell’Ente a mani esterne, un consiglio di amministrazione di tre membri, guidati da certo dr Leonardi.
Dopo varie diatribe, anche questo esecutivo ha abbandonato il campo. Ora esiste l’amministratore unico nella persona del dr Giuseppe Vignato. Nelle tecniche di risanamento si è distinto, via via, il nostro sindaco con variegate proposte. Il dr Manfreda, in qualità di presidente di Vallata, risulta membro del Consiglio di Bim Consorzio e già saggio tra i saggi per ‘risanare’ Bim-Gsp , una specie di Vecchio Simeone biblico ed evangelico alla cui moderazione hanno fatto appello molti dei consiglieri Bim. Inoltre il nostro risulta ora presidente vicario (in quanto già vice-presidente) dell’ing. Piccoli, assurto ai fasti di palazzo Madama. Ebbene, le proposte manfrediane, nel tempo, sono state le seguenti:
- Adeguamento tariffario del 30% (dopo quello del 5% annuale per 20 anni ,da poco attivato!!). Alzata di scudi con raccolta di firme. Proposta momentaneamente abortita;
- Deposito di Euro 100 per utenza, contrabbandato come ‘cauzione’. Proposta pure abortita;
- Sovraprezzo da praticare all’acquirente AATO Alto trevigiano per uso del nostro prezioso elemento. Vedi intervista rilasciata sul sagrato della vecchia chiesa (auditorium), con gustoso, errato, incomprensibile intermezzo sul quantum da praticare (vedi link al commento dello scrivente). Proposta stravagante, perfino alquanto ridicola;
- Ritorno al punto 1) ora in fase attuativa…
In conclusione, la situazione disastrata dei conti GSP non trova certo giustificazione nelle motivazioni descritte dai noti, citati personaggi e l’adeguamento vistoso ed intollerabile deciso sulla nostra pelle non è una giusta perequazione per i parametri tariffari pregressi sottostimati ma è una ingiusta, impropria ed inammissibile rivalsa praticata su ignari, incolpevoli cittadini, chiamati a sanare errori e ripianare debiti dovuti alla inadeguatezza di improvvisati amministratori. Nel giudizio personale, mi fermo qui non volendo accodarmi a chi, in commenti sulla stampa, ha parlato di “sfrontatezza degli stolti e superbia degli abietti”.
A Maggio prossimo, facendo il consuntivo di 10 anni di ‘sindacatura’, accanto ai ‘meriti’ acquisiti in loco, il nostro esimio primo cittadino dovrebbe rivendicare anche quello di aver contribuito ad avviare il risanamento di GSP attingendo abbondantemente alle tasche di tutti i bellunesi e dei lozzesi in particolare…