caserma Soracrepa: ‘ma adesso bisogna utilizzarlo bene’
Dopo una scorsa al presente (ottobre 2015), qui la savana e qui il casino, l’abbandono, l’incuria, la negligenza, la desolazione e la trascuratezza, facciamo un breve tuffo nel passato. Torniamo a quel bollentino comunale (talmente bollente da apparirmi, oserei quasi dire…, pornografico!), nel quale l’amministrazione riportava nientepopodimeno che la notizia della “liberazione del casermone”.
Già allora, va detto, s’insinuava una specie di subdolo dubbio (introdotto da quel “ma adesso”, che nulla di buono, diciamocelo, lasciava presagire). Ecco che c’era scritto nel prosaico incipit del bollentino, in questo numero: “il Casermone Soracrepa è stato liberato”.
“Ma adesso bisogna utilizzarlo bene”.
Ecco. Caro sindaco (ma un dolente pensiero va naturalmente anche a tutti i consiglieros), ficcatelo, bene, in testa: no, non ci sembra che il modo con il quale la “questione caserma” (con annessi e connessi e… dintorni) è stata gestita in tutti questi anni – dal novembre 2010, anno della dichiarazione di… insipienza, fino ad oggi (tutto ben documentato sul BLOZ) – si possa anche minimamente accostare al concetto, pur vago, di “utilizzarlo bene“.
(faccio un disegnino?)