Una premessa doverosa riguardante l’epiteto (inetto) del titolo. Non c’entra niente con il significato di “inetto”. Salta fuori involontariamente, cercando di immaginare un diminutivo. Poteva essere Bond (ino) o Bond (inuccio) ma … è stato Bond (inetto). Perché un diminutivo? Ma sull’onda della coraggiosa proposta che Bond ha fatto a Cortina sul dimezzamento dello stipendio alla Casta regionale (ed eliminazione del vitalizio, però dalla prossima legislatura). Ho anch’io tentato di dimezzare, ed è uscito Bond (inetto), tutto qua, doverosamente premesso.
A Cortina, alla festa del Pdl, c’era anche il comitato referendario “Belluno Autonoma Dolomiti Regione“:
CORTINA. Piove a dirotto, ai piedi del Faloria. Ma gli uomini e le donne del “Comitato Belluno autonomo” non si fermano neppure di fronte ai maltempo. Arrivano poco dopo che Angelino Alfano, segretario del Pdl, si è affacciato all’Audipalace, ed espongono, all’esterno, i due striscioni giganti. Uno è quello che hanno portato a Calalzo, facendo scappare Bossi. “Via dal Veneto“, ammonisce. “Non prendeteci in giro, Belluno autonoma subito” proclama il secondo. I poliziotti lasciano fare. Sanno che Moreno Broccon e i suoi uomini sono persone tranquille. Tranquille ma tenaci.
«Alfano non può ricevervi subito, ma quando ha finito di parlare passerà da voi, per raccogliere le vostre istanze», rassicura Dario Bond, capogruppo regionale, incontrandoli sotto la pioggia. Passano poco meno di tre ore, loro sempre lì. Ed Alfano, alla fine, s’imbarca nella sua auto senza farsi loro incontro. «Lo immaginavamo», sospirano. Ma non se la prendono. Sorridono quando una signora passa davanti è dice: “Autonomia? No, unità”. «Ad Alfano», riassume Broccon, «se si fosse fermato, gli avremmo detto: siamo orgogliosi di ospitarla, ma le chiediamo di approfondire la nostra realtà. Anche lei capirebbe che questa terra ha bisogno di un’autonomia reale, mentre oggi corriamo il rischio del fallimento della nostra Provincia, perché dallo Stato non arrivano gli 8 milioni necessari a metterla in salvo. Eppure il Bellunese contribuisce con 800 milioni alle finanze dello Stato».
Ma il Nostro, dimezzatore-dimezzato, incalzato da quelli del Corriere delle Alpi … :
A margine del sit in, il capogruppo Bond commenta: «Il Comitato, anziché sollecitare il passaggio al Trentino Alto Adige, si schieri al nostro fianco contro l’autonomia e la specialità di queste Province, tra l’altro messe in sicurezza dalla Manovra finanziaria».
Forse frastornati, quelli del Corriere chiedono un commento ai “referendari” di Belluno Autonoma … :
Riportiamo l’argomentazione a chi regge lo striscione. «Macché, le province di Bolzano e Trento nessuno le toccherà. E proprio per questo noi vogliamo promuovere, insieme a loro, la Regione Dolomitica. Una Regione che oggi può diventare davvero una realtà, dal momento che ci sarà la soppressione delle Province». Un altro sogno, dunque, che si apre. […]. (fdm)
Hanno ragione in Trentino Alto Adige a tenere ben dritte le antenne e ritenere, come si sta ritenendo da un po’ di tempo a questa parte, che la loro Autonomia sia sotto tiro. Gli inetti, di tutti gli schieramenti, che non hanno saputo in tutti questi anni di governo affrancare questa terra dalla morsa soffocante dello Stato, ora se la prendono con le uniche Autonomie che, con fatica, rimangono a testimoniare che SÌ, si può vivere anche in montagna. Basta lasciare alla gente che la abita la libertà di darsi il governo che più ritiene idoneo al proprio sviluppo, insieme alle risorse da loro prodotte sul territorio. Si chiama Autonomia.
Ed ai bellunesi tocca semmai l’obbligo di difendere l’Autonomia del Trentino e dell’Alto Adige, sapendo che è l’unico modo per difendere se stessi ed il proprio futuro.