La ricerca di Silvia Giacomelli e Carlo Menon pubblicata da Banca d’Italia (fra i Working Papers) ha come titolo “Dimensione d’impresa ed efficienza della giustizia: evidenza dal tribunale del vicino” (qui il pdf completo in inglese, qui la sintesi in italiano).
Il lavoro analizza gli effetti della durata dei procedimenti civili sugli occupati nelle imprese del settore manifatturiero in Italia. Confrontando il numero medio di occupati nelle imprese che si trovano in Comuni contigui, localizzati sui lati opposti dei confini della giurisdizione dei tribunali, è possibile stabilire il nesso causale tra dimensioni d’impresa e durata dei procedimenti civili. Quest’ultima risulta avere un effetto negativo sul numero di occupati. I coefficienti stimati inducono a ritenere che la riduzione della durata dei processi possa favorire significativamente l’accrescimento delle dimensioni medie delle imprese italiane.
Detto in altre parole:
I risultati mostrano che la durata dei processi civili
ha un effetto negativo sulle dimensioni delle imprese
manifatturiere.
Certo che ad osservare la lentezza con cui si svolgono i processi civili in provincia di Belluno si è presi da una tristezza sconfinata (attenzione: la siddivisione non è per province ma per giurisdizione dei tribunali). E si capisce, a questo punto, che oltre alla montanità e tutto quel che ne consegue, vi sono anche altri motivi che hanno condizionato la dimensione delle nostre imprese: la durata dei processi civili. “Vieni a Belluno”, dove un processo civile dura dalle 1200 alle 1460 giornate – 4 anni -, non sembrerebbe essere insomma uno slogan molto indovinato per attirare nuove imprese (sempre che dal 2007 la situazione non sia ulteriormente peggiorata: migliorata no di sicuro).
(Grafico: Firm size and judicial efficiency: evidence from the neighbour’s Court – p.13 – Banca d’Italia)