Autonomia
il PD bellunese si è deprovincializzato e deampezzizzato
Come attività collaterale al letargo il PD bellunese ha deciso di rimettere in sesto il vecchio sito internet. Se ho ben capito, i letargici del PD ti schiaffano su una cartina provinciale non proprio corrispondente alla realtà fattuale, e qualcuno se n’è accorto segnalando la cosa su FB.
Quando ho visto i limiti territoriali della cartina della provincia di Belluno non comprendere i territori dei “ladini storici” – Cortina d’Ampezzo, Colle e Livinallongo – ho creduto ad uno scherzo di un mattacchione. Ma da un commento della novella segretaria del PD bellunese si deduce che no, non è stato propriamente uno scherzo, diciamo.
Oltre ad essersi deprovincializzato – il PD non si dichiara “provinciale” ma bellunese: caso strano vista la rigida disciplina di partito cui normalmente soggiacciono i piddini … – si è anche de-ampezzizzato (che se ne fa del territorio ampezzano?), prefigurando il riabbraccio “asburgico” tra i ladini sellani (sancito peraltro per via referendaria). E poi si sostiene che il (viscido) PD non è avanti coi tempi!
Una figura non proprio di spicco, ma niente a che fare con quella di merda con la quale il PD si è macchiato votando il ddl sgozza-province Delrio (sgozza-Belluno). Nonostante il peones piddino De Menech si sia sbracciato (e tuttora si stia sbracciando) per dimostrare che sì, la figura è di merda, ma con una discreta dose di specificità: merda di montagna (qualcuno ci guadagna).
BARD: adesso tocca a noi!
Effettivamente sembra un pistolotto (è un pistolottino, dai!). Tutto pieno di buon senso eh, ma ce ne vogliono tre dietro a spingerti a leggerlo. E alla fine desisti: voi provate, comunque. Sintetizzo: la parola “provincia” è inacidita, proviamo con Comunità Alpina Autonoma di Belluno Dolomiti (detto ladino: anche n tolpo ben vestiu fa la so bela figura). Per il resto:
Almeno ora sappiamo con certezza cosa dovremo aspettarci: nulla.
Adesso tocca a noi.
Tocca all’intero territorio bellunese:
- ai Sindaci che si battono ogni giorno per quadrare bilanci sempre più magri,
- ai Partiti politici e ai loro rappresentanti eletti nel bellunese,
- alle Associazioni di Categoria,
- al Sindacato
- alle associazioni di volontariato,
- a TUTTI NOI abitanti del territorio di Belluno-Dolomiti.
Tocca a noi scrivere insieme il nuovo statuto dell’Autonomia per la Comunità Alpina Autonoma di Belluno-Dolomiti. Il nome è provvisorio perché lo decideremo insieme.
e così spero sia di voi.
Qui di seguito il pistolotto autonomista (anche voi, cercate di capire: è rivolto ai sindaci! E ai sindaci bisogna spiegare tutto per filo e per segno, altrimenti non c’arrivano. Ecco allora che il brodino s’allunga).
Cara Sostenitricie, Caro Sostenitore,
il regalo di Natale che il ministro Delrio ci ha preparato sotto l’albero non è propriamente un bel dono, anzi!
Siamo convinti che lo svuotamento delle Province, in particolare la nostra, non porterà al risparmio ipotizzato e che gli ulteriori aiuti accordati alle province autonome vicine faranno si che le nostre imprese dovranno competere con armi spuntate.
E’ il momento che i Bellunesi tirino fuori la forza della gente di montagna, la forza che ha contraddistinto un popolo cui difficoltà ne hanno forgiato il carattere, la forza delle persone che sono abituate ai ripidi pendii e nonostante ciò non perdono l’equilibrio…Abbiamo inviato a tutti i Sidaci della Provincia di Belluno lo scritto che condividiamo di seguito con te e ti chiediamo di parlarne con quante più persone possibili, con amici, con parenti, con famigliari… Prenditi 3 minuti per leggere, per riflettere e se hai qualche cosa da chiedere fallo usando questa mail.Ti chiediamo anche di rinnovare, se ancora non l’hai fatto, il sostegno al movimento per l’anno 2014 (info sul sito o rispondendo a questa mail).Buon Natale a te a tutti i tuoi cari!
Egregi Sindaci
riguardo alla questione del mantenimento della Provincia di Belluno e del dibattito politico che segue alla visita del ministro Delrio, crediamo sia utile chiarire alcuni fondamentali aspetti della vicenda.
Quando si parla di provincia, ciascuno per la propria parte, che si tratti di partiti politici, istituzioni, associazioni di categoria o movimenti, ha una sua idea di provincia e di ciò che servirà al territorio di Belluno-Dolomiti per sentirsi degnamente ed utilmente rappresentato e governato.
A tal proposito, crediamo sia opportuno che il BARD definisca con chiarezza la propria idea riguardo all’attuale provincia e ancor di più rispetto alla forma della nuova istituzione che occorre costruire insieme ai cittadini bellunesi per garantire il governo del territorio di Belluno-Dolomiti.
Quasi tutti i soggetti politici della provincia di Belluno hanno detto che il mantenimento dell’attuale Provincia, di per sé dotata di pochi poteri e ancor meno mezzi economici, non serve al territorio.
Quella che uscirà dal DDL Delrio, ancorché emendato da Bressa-De Menech, sarà un ente inutile e privo di capacità reali di governo e rappresentatività politica del territorio.
Si aggiunga a questo, il fatto che il Ministro Delrio ha già pronto un disegno di legge Costituzionale che prevede la totale cancellazione di TUTTE le Province e non si capisce francamente, per quale motivo la nostra dovrebbe salvarsi.Assistiamo inermi alla massimalista e irrazionale furia distruttrice del ministro assistita dalla becera volontà di quasi tutti i partiti di governo di ingannare ancora una volta i cittadini italiani dando loro in pasto qualcosa che assomigli ad un tentativo di tagliare davvero il costo della politica.
Sappiamo bene che la cancellazione delle province e la contemporanea costituzione di decine di città metropolitane a cui si aggiungono i costi della riorganizzazione complessiva dell’apparato amministrativo dello Stato, saranno tali da rendere questa manovra del tutto inutile ai fini del risparmio per l’erario. Tant’è. La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni.
Questa sarà l’ennesima prova della pochezza di una classe dirigente e politica scarsa e incapace di riformare davvero questo Paese.
Fatte le dovute premesse appare chiaro che per quel che riguarda il territorio di Belluno-Dolomiti non ha più senso parlare di mantenimento dell’Ente Provincia e del resto anche nel prossimo statuto dell’Autonomia in discussione a Trento e pure in quello che si discuterà a Bolzano il termine provincia sparirà definitivamente.
Che senso ha infatti definire un territorio Autonomo “provincia” quando Il termine trae origine dal latino ” provinciae ” che nell’antica Roma erano i territori conquistati, sottoposti al dominio dell’Impero romano e non aventi diritto alla cittadinanza romana? Che senso ha definire Provincia la nostra Autonomia se il termine indica la semplice divisione amministrativa dello stato centrale presente infatti con le dispendiose e mai cancellate prefetture?
Il BARD vuole costruire una nuova solida realtà politica e amministrativa completamente autonoma, forte e dotata degli stessi strumenti di governo dei quali godono oggi i nostri vicini delle autonomie speciali di Trento e Bolzano. La meta finale, lo scopo della nostra azione, è e resta la Regione Dolomiti. Per questo il nome del nostro movimento è anche il nostro programma: Belluno Autonoma Regione Dolomiti, BARD.
Per far questo è necessario mettere assieme tutte le forze che sono disponibili a lavorare, solo e sempre, in nome del territorio bellunese.
Per questo è necessario mettere da parte le ataviche divisioni ideologiche che altro non sono che il vecchio strumento che lo Stato centrale utilizza per sottomettere i territori.
Autonomia non è una parola vuota.L’Autonomia è l’anima stessa del nostro territorio ed il voto diretto e popolare è lo strumento col quale abbiamo eletto e vogliamo eleggere le persone destinante ad assumere incarichi di governo del territorio.
Questo è accaduto da secoli nel bellunese, molto prima che si scrivesse la Costituzione Italiana e ben prima che esistesse lo Stato così come lo conosciamo oggi.
Ora che il Governo italiano ha finalmente messo le carte in tavola, sappiamo finalmente che nulla verrà da Roma.Nessun aiuto, nessun riconoscimento della nostra specificità.
Parimenti sappiamo che nulla Roma farà per appianare le enormi differenze di trattamento tra territori contermini.
Delrio è stato molto chiaro su questo: “Trento e Bolzano trattengono i nove decimi delle imposte e noi non possiamo, né non vogliamo far nulla per cambiare questo stato di cose. Dovete imparare a convivere con le autonomie speciali e con la loro spietata e drogata concorrenza. Arrangiatevi!”
Noi ringraziamo per la franchezza.
Almeno ora sappiamo con certezza cosa dovremo aspettarci: nulla.
Adesso tocca a noi.
Tocca all’intero territorio bellunese:– ai Sindaci che si battono ogni giorno per quadrare bilanci sempre più magri,
– ai Partiti politici e ai loro rappresentanti eletti nel bellunese,
– alle Associazioni di Categoria,
– al Sindacato
– alle associazioni di volontariato,
– a TUTTI NOI abitanti del territorio di Belluno-Dolomiti.
Tocca a noi scrivere insieme il nuovo statuto dell’Autonomia per la Comunità Alpina Autonoma di Belluno-Dolomiti. Il nome è provvisorio perché lo decideremo insieme.
Tocca a noi agire, in primis a difesa della nostra economia con i ricorsi alle autorità europee contro la concorrenza sleale dei territori autonomi contermini.
La nostra nuova Comunità dovrà essere solida, una casa robusta a partire dalle fondamenta. Un luogo in cui tutti gli abitanti delle comunità bellunesi possano sentirsi a casa loro, adeguatamente rappresentati e protetti. Una casa da costruire insieme.
Il lavoro che ci attende non è facile e richiederà tempo e mezzi economici adeguati. Per questo nessuno può pensare di far da se.
Solo con un grande sforzo collettivo, solo insieme, come fanno da secoli le Comunità Alpine, ce la faremo.
Serve l’aiuto di tutti.
BARD
Val Boite: differenze annuali delle presenze rispetto al 2000 (preso come anno base)
Dati aggregati per il comprensorio Val Boite. Nei 12 anni considerati si è perso il 28,1% delle presenze italiane acquisendo il 34,3% di quelle straniere per un saldo totale negativo del -18,9% (il peso della componente stranieri è pari nel 2012 al 24,5%). Le 100 presenze totali del 2000 sono quindi diventate 81 nel 2012; quelle italiane si sono ridotte a 72. Come si nota dalla colonna delle differenze anno su anno (diff. a/a), il calo inizia con il 2002 (-8,5%) e prosegue con il 2004, 2005, 2006 (-5,0%, -3,9%, -5,5%) per poi stabilizzarsi in lieve decrescita fino al 2012, anno nel quale si registra un -3,0%.
Voltago: nuova richiesta di referendum per il passaggio in Trentino Alto Adige
Della fascia di comuni confinanti con la regione Trentino Alto Adige, stante l’ormai sicuro referendum da “celebrare” in Comelico Superiore e la riproposizione di quello di Voltago, resta momentaneamente fuori Auronzo di Cadore, dove però la raccolta firme iniziata un anno fa è da poco ripresa.
il Corriere delle Alpi e le voci autorevoli per l’autonomia di Belluno
Sul Corriere delle Alpi di oggi il giornalista Vietina illustra il referendum sul passaggio dalla Regione Veneto a quella del Trentino Alto Adige che si svolgerà a Comelico Superiore in data da destinarsi. Nell’articolo uno dei promotori del referendum, Stefano Zandonella Golin, afferma che “le voci che si alzano per l’autonomia di Belluno sono sempre più numerose e autorevoli“. E qui il redattore sente il bisogno di chiarire che fra queste voci autorevoli ci sarebbe anche Letta, in virtù del discorso proferito a Longarone durante le commemorazioni per il Vajont.
[…] Le voci che si alzano per l’autonomia di Belluno sono sempre più numerose e autorevoli (vedi Letta a Longarone, ndr) e leggiamo sui giornali di un progetto per una Provincia unica Trento-Belluno. Benissimo. Il referendum di Comelico Superiore arriva quindi a proposito e alza ulteriormente la pressione.
Ora, dico, non trovate perlomeno singolare che si attribuisca autorevolezza ad un primo ministro così fregnaccione (vedi qui, quo e qua) al punto che le balle di monti sembrano quelle di un dilettante? Non solo. Non trovate che sia quasi tragicomico il fatto che nella stessa giornata di uscita dell’articolo – nel quale si sottolinea per l’appunto l’autorevolezza di Letta a sostegno dell’autonomia per Belluno – proprio a Belluno si stia aspettando un suo ministro – Delrio – che viene a pugnalare ciò che resta della nostra provincia da due anni commissariata?
Il ministro porterà in dono un provvedimento tampone con le province ridotte ad enti di secondo grado in attesa della legge costituzionale con la quale cancellare le medesime. Sì, è vero, porterà anche lo zuccherino di una eterea specificità da accordare alle province montane confinanti con paese estero (omeopatica, se non verrà impugnata dalle altre province). Infatti il ministro getterà alcune noccioline alle scimmie piddine che salteranno esaltate per prenderle al volo. E’ da sperare che il resto della platea non si lasci “stregare”, ma credo che Delrio troverà un comitato d’accoglienza tutt’altro che accondiscendente.
A Belluno serve una Provincia elettiva, forte, autonoma. Come quelle di Trento e Bolzano. Facile da capire, no!?!?