caserma Soracrepa: ‘cercheremo di tamponare il degrado in cui è stato lasciato il fabbricato’ (‘sticazzi)
Altro tuffetto nel passato, sempre agganciato a quel accorato poemetto cavalleresco, rivelatosi poi patetico oltre ogni misura, apparso sul bollentino comunale il casermino. Dopo la conquista del casermone (tra l’altro, analisi lessicale: ma chi cavolo vuoi che lo definisca “casermone”, se non un foresto incompetente), il graffiante dubbio:
E adesso?
Pronta la risposta del sindaco, che commenta soddisfatto:
“Adesso cercheremo di eseguire qualche intervento per tamponare la situazione di degrado in cui è stato lasciato il fabbricato”.
Non è meraviglioso tutto ciò!? Nulla. Non è stato fatto nulla, se non – ogni tanto – un colpetto alle canadesi che, riottose, dal tetto avevano cominciato a popolare le immediate adiacenze della caserma. Una sveltina, insomma, un tacconamento flash.
Poi, conoscendo il grado di casino, abbandono, incuria, negligenza, desolazione e trascuratezza che in questi anni, compreso quello che sta correndo, hanno avvolto la caserma e le aree circostanti ad essa, non vi fa scompisciare dalle risate l’affermazione secondo la quale, allora, “il fabbricato sarebbe stato lasciato in una situazione di degrado?“.
Perché, se quello di allora era degrado, quello di adesso è imbarbarimento. Ripeto:
imbarbarimento!