campioni (di morte) del G20
Si lo so, da campioni del mondo a coglioni del mondo è stato un attimo. Ma se si guarda al G20, fa ancora più senso. Anche perché quest’anno il vertice si terrà in italì a ottobre (se c’arriviamo interi). Dunque il “G20 è il foro internazionale che riunisce le principali economie del mondo. I Paesi che ne fanno parte rappresentano più del 80% del PIL mondiale, il 75% del commercio globale e il 60% della popolazione del pianeta.”
Allora ho preso i paesi del G20, più qualche altra frattaglia europea, e li ho messi vicini-vicini per vedere l’effetto che fa: agevolo l’animazione per i più curiosi.
Non ci siamo fatti mancare niente: dai lockdown diversamente duri a quelli variopinti e quasi camaleontici: la vertigine raggiunta con il rosso “rafforzato” ha oscurato anche Ionesco. Abbiamo fottuto interi comparti produttivi con serrate da peste bubbonica. Mentre l’accoppiata di coglioni 5 stalle/piddoni si trastullava sul numero di ruote che avrebbero dovuto avere i banchi scolastici, la scuola rincorreva il record di giornate di chiusura dell’intera galassia.
Abbiamo intercettato i pericolosissimi runner dei parchi e siamo andati a stanare con i droni gli escursionisti in solitaria verso le cime dei monti; con gli elicotteri abbiamo braccato i bagnanti (IL BAGNANTE, perché quella volta ce n’era uno solo: idioti del cazzo). Poi è arrivato il coprifuoco, e non se n’è ancora andato, ché se lo si toglie il virus ne potrebbe approfittare!
Tutto questo, telegraficamente descritto, per essere lassù, primi tra i G20 nel confezionare e dispensare morti. Come si usa dire ultimamente, “io boh, ma anche voi, mah”.