Calamity Bim
Bim Gsp “chiede” lo stato di calamità. No, non per le stronzate compiute dai gruppi dirigenti fin qui succedutisi che hanno creato lo “squilibrio gestionale” da 79 milioni di euri (non si chiama più buco dell’acqua), ma perché non piove. Lassù, ai piani alti, non si decidono a “piangere”. Per forza, si stanno sganasciando dalle risate a vedere quei quattro birilli del Bim-Gsp che continuano a giocare a flipper. Ma verrà il tempo, verrà, come sempre. E allora saranno dolori. E si chiederà lo stato di calamità per l’eccesso d’acqua.
In termini di PIL, la mancanza d’acqua per la Bassa sì che sarà una grossa calamità. Quando le idrovore della pianura inizieranno a cavitare per mancanza d’acqua allora, e solo allora, secondo me, si potrà accennare allo stato di calamità (ma confidiamo tutti che la prossima stagione monsonica giunga quanto prima). Fino ad allora le “richieste” del Bim Gsp saranno solo stronzate diffuse a mezzo stampa. Calamity Bim, che dio ci protegga.
Foto: Flickr (usfws)