Bottacin, con la bandiera della provincia di Belluno listata a lutto, va a protestare da Bossi
Quando ho letto la notizia battuta dall’AGI non ci volevo credere. In realtà, questa mattina, ragionando fra me e me mentre scrivevo Tremonti, Bossi e Calderoli: GO HOME!, mi è passata l’idea che Bottacin avrebbe avuto tutto il diritto di far sentire, in qualità di presidente della Provincia di Belluno, la sua voce e quella di tutti noi, e mentre me l’immaginavo non mi pareva politicamente impossibile.
Certo, per rompere le balle al senatur ci vuole coraggio, anche perché lui contro i dissenzienti usa la purga. Sarà perché l’abbiamo visto affrontare con risolutezza e una buona dose di coraggio il nodo Bim- Gsp (il famoso buco dell’acqua) come presidente dell’Ato, sarà per l’appoggio che ha dato al referendum per Belluno-Autonoma, sarà per il ricorso presentato al Capo dello Stato contro la bocciatura della Cassazione, ma mi sembra che il Presidente Bottacin, pur avendo dato più volte l’idea di non aver ancora espresso il meglio di se stesso, possa meritare una buona fetta della poca fiducia che ancora ci resta “da spendere” verso le istituzioni.
A maggior ragione ora che Bottacin, presentandosi a Calalzo di Cadore davanti all’Hotel Ferrovia con la bandiera della Provincia listata a lutto, si è fatto promotore della protesta (anche se lui parla di chiarimento) da manifestare a Bossi, con l’intento di esprimere tutte le sue preoccupazioni per i tagli ai trasferimenti introdotti con la manovra bis o tris che sia.
17:18 17 AGO 2011
(AGI) – Calalzo di Cadore (Belluno), 17 ago. – Protesta del presidente della Provincia di Belluno, il leghista Giampaolo Bottacin, davanti all’Hotel Ferrovia di Calalzo di Cadore, dove e’ atteso Umberto Bossi per festeggiare, domani, il compleanno di Giulio Tremonti. Bottacin si e’ presentato verso mezzogiorno davanti all’albergo con la bandiera della Provincia issata a lutto e ha chiesto di incontrare Bossi (atteso piu’ tardi) per esprimere le sue critiche ai tagli ai trasferimenti introdotti con la manovra. Nel frattempo ha avuto un incontro con Roberto Calderoli (arrivato nel pomeriggio a Calalzo).
Ne parla anche in un lungo articolo il Fatto Quotidiano:
Come ogni anno il Senatùr avrebbe dovuto tenere un discorso pubblico nel paese, prima di partecipare alla cena per il compleanno del ministro Tremonti. Ma l’evento è stato cancellato all’ultimo momento, per evitare la contestazione organizzata dal presidente della provincia di Belluno, Gianpaolo Bottacin, deciso a chiedere conto dei tagli varati dal governo e pronto alle dimissioni. […]
E a Bossi che due giorni fa aveva semplificato dicendo che anche “i nostri amministratori son diventati terroni, aspettano i soldi”, Bottacin risponde chiaro: “Siamo noi che mandiamo i soldi a loro, qui non arriva niente. Se potessimo andremmo in Svizzera”. Non oltre confine, certo, ma un anno fa la Provincia aveva chiesto di poter indire un referendum per passare al Trentino Alto Adige e diventare come le province di Bolzano e Trento. “A Roma ce l’hanno bocciato, capito? Io devo dare delle risposte ai miei elettori quindi o mi mettono in condizione di poter almeno coprire le buche delle strade oppure la Provincia devo chiuderla o la aboliscano subito loro; aboliscano tutte le province ma basta scherzare con la gente, così non si può andare avanti”. […]
Magari domani ce lo ritroviamo tritato, il Presidente Bottacin. Onore al merito.