Bond di ‘Farsa Italia’: che gli assessori a infrastrutture e sociale non siano di nomina partitica
Non sono cambiati. Quelli del PDL – Farsa Italia sono sempre i soliti clown. Bond ha paura che per “colpa del Mose” si fermi tutto. E candidamente avanza l’ipotesi di metterci un supercommissario che faccia da garanzia (come per l’Expo lombardo). Avanza poi un’altra proposta: che tanto il nuovo assessore alle infrastrutture (al posto di Chisso) che quello al sociale non siano di nomina partitica.
Ma allora, per che cacchio li abbiamo votati questi partiti?
Perché tutelassero i nostri interessi di cittadini, innanzitutto. Ed ora questi clown che li rappresentano – perché Bond è stato capogruppo del PDL ed ora di FI in Regione – ci vengono a proporre una scelta “laica”? OK, ma valga, a questo punto, per tutto il consiglio: fuori dai coglioni ogni lembo partitico e rifondiamo la “nazione veneta”. Partirei con le suore nei posti chiave, se siete d’accordo. E Bond che torni a fare il tisaniere, che torni a raccoglier erbe!
(destino analogo per tutti gli altri, PD in testa naturalmente: per dire, Orsoni ha detto che farà il nome di mister X del PD che faceva da collettore per tutti i soldi spartiti dal Consorzio Venezia Nuova…)
Prima di andare meglio, andrà molto peggio (dicono taluni).
Venezia, 10 giu. (Adnkronos) – “La mia preoccupazione è che quelle poche risorse finanziarie che ancora tengono in piedi il sistema economico veneto, si blocchino, bloccando di fatto il sistema imprenditoriale”. Lo ha dichiarato il capogruppo del Pdl-Fiv, Dario Bond, intervenendo nel corso del dibattito dedicato all’inchiesta sul Mose.
“Quello fatto in Lombardia con la vicenda dell’Expo – ha precisato – è emblematico, il meccanismo è stato depurato e rivisto, ma non si è bloccato”. Rivolgendosi poi al Presidente Zaia, Bond ha avanzato due proposta: “la prima di individuare, come fatto da Roberto Maroni, una persona nota che diventi motivo di garanzia per questo fine mandato; la seconda, riferendosi alla richiesta del consigliere Teso, ovvero che il nuovo assessore alle infrastrutture non sia di nomina partitica, di fare altrettanto per quello al sociale, materia delicata e di attualità, che abbisogna di molta attenzione”.