bombe d’acqua e cigni neri (la tragedia del Molinetto della Croda)
Dicevamo, parlando della “bomba d’acqua” su Cortina, del cigno nero. Eccolo di nuovo, al Molinetto della Croda di Refrontolo (e questa volta è nero anche di morte). Quello che segue è l’avviso di criticità idrogeologica ed idraulica emesso ieri, due agosto, alle ore 14:00 dal Centro funzionale decentrato della Protezione Civile. Criticità idrogeologica ordinaria, idraulica assente. E’ riportata la “possibilità di locali fenomeni intensi”, ma d’estate la frase c’è sempre (è d’ordinanza).
Criticità ordinaria (dal sito della Protezine Civile):
– Possibili isolati fenomeni di trasporto di materiale legato ad intenso ruscellamento superficiale.
– Limitati fenomeni di alluvionamento nei tratti montani dei bacini a regime torrentizio
– Repentini innalzamenti dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua minori (piccoli rii, canali artificiali, torrenti) con limitati fenomeni di inondazione delle aree limitrofe.
– Fenomeni di rigurgito dei sistemi di smaltimento delle acque meteoriche con tracimazione acque, scorrimento superficiale delle acque nelle sedi stradali.
A posteriori la criticità avrebbe dovuto essere rossa (elevata criticità). Ma quando “vola” il cigno nero, queste cose non le puoi prevedere (altrimenti non sarebbe un cigno nero). Cambiamo volatile e pensiamo al tacchino. Prima del Natale il tacchino vive una stagione felice, coccolato e ingrassato a dovere. Non può, il tacchino, sulla scorta di tutte le attenzioni che riceve, prevedere ciò che succederà quando arriverà il Natale. Quel giorno, per lui, sarà un “cigno nero” (assolutamente imprevedibile).