Bim Gsp: è sempre un bordello, ma ora con le porte aperte
Sulla vicenda del risarcimento di 200mila euri che la baldracca Bim Gsp ha dovuto scucire all’ex direttore Belli, Alessia Forzin chiude l’articolo con una rasoiata. Come quelle che ogni tanto uscivano dalla penna di Irene Aliprandi, altra firma del Corriere delle Alpi (ogni tanto hanno l’ora d’aria e li lasciano liberi di dare la loro zampata: ed è lì che li puoi apprezzare, prima che si eclissino nella cronachetta). Scrive la Forzin:
Sembra di assistere a un film già visto, con la differenza che da qualche tempo i sindaci ammettono la stampa alle assemblee. Passi avanti.
Noi ce li ricordiamo, infatti, i bifolkos, i sindakos, nella merda fino al collo, che chiudevano le porte delle assemblee del loro letamaio galattico.
Pensavano che tutta quella merda, che tracimava, non si sarebbe vista e non si sarebbe propagata. Ma da chilometri di distanza, quando sentivi quell’orrendo fetore, non avevamo dubbi: “ci dev’essere un’assemblea dei sindakos del Bim Gsp in corso”. E non sbagliavamo, a chilometri di distanza.
Passi avanti
Guardate che in queste due parole c’è un rilevante condensato di satira, sottile da percepire, ma devastante, visto il luogo in cui appare.