Bim-Gsp e l’assemblea responsabilmente vergognosa
I soci della partecipata Bim-Gsp sono i 67 sindaci che compongono anche il Bim Consorzio. La Gsp è una costola di quest’ultimo. Alla assemblea di ieri sono stati espressi 48 voti: mancavano quindi 19 rappresentanti (28%). I voti sono stati 33 per il SI, 9 per il NO, 6 sono stati gli astenuti.
Non so quale sia stato il grado di partecipazione alle passate edizioni assembleari, ma se ai 15 voti non concordi (9 NO e 6 astenuti) si sommano i 19 assenti, per un totale di 34 rappresentanti, il voto che ha fatto “passare” il bilancio non può essere certo, per nessuno, motivo di giubilo.
Nell’articolo del Gazzettino si sottolinea che il voto, interpretato in politichese, ha questo significato: il PDL ha votato per il SI, la Lega ed il PD per il NO o si sono astenuti. Continuo a sostenere che finché nella gestione del nostro territorio prevarranno logiche di partito al posto di logiche legate, per l’appunto, al territorio, continueranno a verificarsi mostruosità aberranti come la Cosa-Gsp che si sta profilando sotto ai nostri occhi.
Vediamo cosa ha detto Andrea De Bernardin (Lega) sindaco di Rocca Pietore:
«Al punto dove siamo arrivati, i sindaci non sono più in grado di far fronte alla questione. Serve un commissario esterno, assolutamente esperto in materia, che analizzi la situazione e ci dica cosa fare. Ecco perché a mio parere oggi (ieri) avremmo dovuto rinviare tutte le votazioni e fare solo un fattivo confronto»
Roger de Menech (Pd) sindaco di Ponte nelle Alpi:
«Mi sembrava assurdo – ha commentato – che Gsp votasse il bilancio preventivo sapendo che l’Ato, composto dagli stessi sindaci, non ha ancora deliberato in tema di tariffe. È inutile continuare con questo scaricabarile tra organismi. Si cerchi piuttosto la collaborazione per arrivare ad un punto di incontro».
Luca De Carlo (Pdl), sindaco di Calalzo:
«Ho votato in modo responsabile il consuntivo – dice – e poi anche il posticipo di 15 giorni del preventivo. Periodo nel quale auspico venga attuato un tavolo Gsp-Ato per trovare delle soluzioni condivise utili a salvare capra e cavolo, al di là delle posizioni ideologiche. Finiamola di far finta che si tratti di due soggetti distinti quando in realtà sono composti entrambi da noi sindaci. Lavoriamo invece sodo per la tutela dell’acqua che oltre a essere un bene comune è anche bene dei Comuni»
Se io fossi un sindaco che ha coscienza di rappresentare il proprio territorio prima di una qualsiasi collocazione politica, responsabilmente, mi vergognerei. Due volte. La prima come componente della Cosa-Gsp, la seconda come componente dell’Aato. Amen.