Bim consorteria: ‘non si guardava al colore della giacchetta’
Si parla dell’elezione del presidente della Consorteria provinciale, conosciuta anche col nome di Bim Consorzio, della quale già s’è detto in nuova presidenza Bim Consorzio: una fogna a cielo aperto (ma unitaria):. Colgo questa volta questo profondo pensiero:
[…] Prima è necessario convocare le assemblee di vallata. «Una volta» ricorda Pier Luigi Svaluto Ferro, sindaco di Perarolo, «le assemblee non decidevano solo i rappresentanti ma proponevano anche dei punti programmatici utili al futuro presidente». E, aggiunge il consigliere, «non si guardava al colore della giacchetta». «Aspettiamo un mese in più» conclude, «ma facciamo tutti i passaggi che servono, e facciamoli bene».
Che le assemblee debbano dare indicazione anche dei punti programmatici è proprio banalità assoluta (nel senso di ovvia). Pirotecnica, invece, l’affermazione secondo la quale «non si guardava al colore della giacchetta», che se una cosa così la dici in un oratorio coi bambini di 6 anni, questi ti anzano tutti – tutti – il dito medio.
La scelta, in questo caso, riguarda il presidente del Bim Consorzio. Ma che dire – che dire!!! – della scelta fatta dagli stessi sindakos relativa a quel letamaio del Bim Gsp?
Che dire? Eh!?
Non si è guardato al colore della giacchetta!?
Non lo so.
So che da lì, dal Bim Gsp, è uscita tanta di quella merda che, per le strade, è ancora tutta ai lati.
(e adesso tocca al Bim Consorzio: solo che lì la merda non la vedi perché è occultata dai soldini con cui l’ente innaffia il territorio… Ma la senti, cazzo se la senti!)