Bertinotti, l’ultimo giapponese comunista convertito al liberismo (ma non pioveva su tutta l’Italia?)
Che da comunista era uno dei pochi che stavamo a sentire perché riconoscevamo in lui una certa coerenza. Vien da chiedersi se non sia un tardo colpo di sole, ma non sembra vista l’articolazione del discorso (ed il perdurare dell’infausta situazione meteo).
Dal canale di Franco Bechis:
Il comunismo? “Ha fallito”. La cultura politica da cui si deve ripartire? “Quella liberale, che ha difeso i diritti dell’individuo”. Il gesto più rivoluzionario di questi anni? “Le dimissioni da Papa di Joseph Ratzinger”. L’unica delle tre grandi culture del Novecento che è in vita oggi? “Quella cattolica, che è stata rivitalizzata da papa Francesco che si sta guadagnando consenso e attenzione di mondi lontani”. Parole clamorose, perchè a pronunciarle è l’ultimo dei Mohicani della vecchia sinistra italiana: Fausto Bertinotti, il leader di quella che è stata Rifondazione comunista. Un discorso -choc quello che l’ex presidente della Camera ha pronunciato a Todi il 29 agosto scorso (intervistato dal direttore di radio radicale Alessio Falconio), che in qualche modo segna il vero cambiamento epocale della politica italiana, la chiusura definitiva di quella che è stata la prima Repubblica.