Autonomia in infradito
Quello sull’autonomia differenziata sta diventando uno spettacolo balneare “alla Vanzina”. A fare la parte dei pagliacci straccioni e senza argomentazioni gli ormai indefinibili 5stalle, che da possibile prodotto bio nel panorama politico italiano si sono rivelati stallatico purissimo (per dire, l’ultima puttanata appena sfornata: il mandato sottozero (non lincabile per pudore)).
Mi son letto chili e chili di materiale sull’autonomia differenziata da averne a noia. Dolci o amare che fossero, mi sono preso tutte le pillole elargite da Bertolissi, Antonini, Giovanardi, Stevanato: non proprio boutade da comizio pre elettorale. Da ciò mi sono convinto che – vestendo i panni della realpolitik – l’autonomia “di Zaia” è l’unica forma di autonomia praticabile nel letamaio italico così com’è oggi configurato.
Tuttavia, partendo da Salvini e dalle sue dichiarazioni (annunci natalizi?) di fine anno sull’autonomia “pronta per la primavera” (e all’equinozio di primavera è già seguito il solstizio d’estate), per arrivare al balletto degli “scappati di casa” pentastallati (stallati, afferenti la stalla), passando alle dichiarazioni di associazioni del peso della bocciofila di Roccofritto, si profilerebbe all’orizzonte un’autonomia in infradito (espressione già cara al nostro).