Associazione Latteria Sociale: 125 anni alle spalle
Questa notte ho fatto fatica a prendere sonno. E’ un profondo disagio quello di non riuscire a dormire. Poi, stentatamente, mi sono addormentato. Ma il sonno è stato comunque agitato.
Alla fine mi è apparso San Lorenzo, ancora pieno delle piaghe che si porta dietro dall’ultimo grande incendio, quello del 1866.
Mi ha chiesto subito: «l’aveu ciatou al terzo?». Frastornato ho pensato convulsamente al terzo “sigillo” poi al terzo “anello” (stile Harry Potter), qualcosa di esoterico che si addicesse alla visione che avevo. «Ma no, ma no» fa lui «al terzo privato che firma par fei di avanti l’azion pilotada … chela dela Region sule cambre».
«Pian Enci, co le parole … l’azion no la e pilotada, la e pilota, senò te me nsoree n vespei co ste nsinuazion …». «Ben ben, sta roba pilota, ela duda ndavante si o no?».
«Asto perso i superpoteri … » faccio io. «Benedeto, no i ei mai avude, senò me salveo dal fuou no!».
Abbiamo così passato una parte della notte a raccontarci le nostre visioni del mondo. Mi ha confidato, per esempio, «Ei sentù che do nte la me ciasa vecia i sona dute le nuote … », ed io nel tentativo di convincerlo «No Enci, chela e cultura benedeto del Signor … ».
Prima di congedarsi mi ha detto «Ntel solo dì che conto algo, proa à dìme n desiderio, che no sea chel del superenalotto, e proo a vede chè che poi fei … ».
Non mi ricordo proprio che desiderio ho espresso, se l’ho espresso. Mi ricordo però che mi ha fatto promettere, prima di svanire, che per oggi non avrei scritto cattiverie tanto cattive, e soprattutto avrei segnalato una bella notizia.
Ecco, San Lorenzo, spero di averti accontentato.