aspettando Luca Zaia (alfiere della battaglia indipendentista del Veneto)
Quando scrivevo:
(per non alimentare false speranze, io sono fra quelli che stanno ancora aspettando che Zaia – sì, ci credo ancora – un giorno, raccogliendo attorno a sé tutte le forze indipendentiste venete – non vedo altri in grado di coagulare il consenso necessario per terrorizzare il vandalico mostro italiano – svegliandosi dal torpore attendista pronunci la famosa frase “al mio segnale scatenate l’inferno …“.)
intendevo dire proprio questo:
[…] Cosa stia succedendo in Veneto i lettori di questo giornale lo sanno bene, dunque non serve ribadirlo per l’ennesima volta. Ma quel che potrebbe e dovrebbe succedere è interessante ascoltarlo dalle parole di Ettore Beggiato, venetista illuminato. Dopo aver fatto un breve escursus sui fermenti che stanno attraversando la sua regione, potenziati dalla crisi economica, Beggiato giunge a questa considerazione:
“Nelle fondamenta della nostra società e della nostra comunità oggi si respira un clima molto diverso rispetto a trent’anni fa e dobbiamo essere prima di tutto noi a dare la spallata decisiva per cadere lo stato italico. Certo, noi veneti abbiamo l’atavica incapacità di fare massa critica: ci sono fra noi tante divisioni e frammentazioni che, se da un lato sono la prova di come l’encefalogramma non sia piatto, dall’altro rendono difficile unire le forze. Per questo penso che oggi in Veneto ci sia una sola persona in grado di prendere in mano la situazione e, buttando il cuore oltre l’ostacolo, diventare la figura di riferimento per dare speranza alle nostre aspirazioni.
Parlo del governatore Luca Zaia che spero decida di diventare l’alfiere della battaglia indipendentista del Veneto”.