articolo funebre de ‘il Cadore’ sul declino demografico (e mettice er percento!)
Su il Cadore nel numero di gennaio 2016 (a p. 3) c’è un articolo funebre sui morti che superano i nati. Ce sta ‘na bella tabella grande-grande, grossa-grossa, con le colonne larghe-larghe e “vuote-vuote”, che raccoglie i dati assoluti della popolazione tra il censimento del 2011 e il primo gennaio 2015 con le relative differenze.
E fame anche na colona cor per cento no? Che su ‘ste cose, se non mi metti un paletto “percentuale”, la gente non capisce una mazza.
Non devi neanche far fatica a trovare dati perché sono tutti lì, proprio tutti. Basterebbe solo rapportarli tra loro e il gioco sarebbe fatto. Così, di Auronzo, per esempio, si saprebbe che la riportata perdita di 65 persone è pari all’1,88% (18,8 per mille) della popolazione di partenza. Ma, udite udite, si saprebbe che lo stesso numero (65) di persone perse, questa volta da Lozzo, sono invece pari al 4,34% (43,4 per mille) della sua popolazione iniziale. La cosa assume, ovviamente, un altro profilo (18,8 è meno della metà di 43,4).
Ecco che l’affermazione riportata nell’articolo “il comune maggiormente colpito dallo spopolamento è Pieve che negli ultimi tre anni ha perso 124 abitanti. Seguono Domegge e Comelico Superiore” avrebbe senso (vagamente, molto vagamente) solo se alla frase citata si anteponessero le parole “in termini assoluti“.
Infatti, in termini percentuali (cioè confrontabili), pensate un po’, Pieve (che viene definito come maggiormente colpito) ha una perdita del 3,13% mentre Domegge (che era il secondo) ha una perdita del 3,38%: tatannnn! S’invertono le parti: il primo diventa secondo e il secondo diventa primo.
Ma non v’ho detto ancora niente su Comelico Superiore, che ha una perdita del 3,29%. Cioè? Cioè, con l’entrata in gioco di Comelico Superiore Pieve, da primo che era, passa terzo. Me cojoni!
Ma… Maché?
Ci siamo dimenticati di Lozzo. Lozzo (l’abbiamo visto sopra) ha una perdita del 4,34%. Quindi è Lozzo ad aggiudicarsi il primo posto, e gli altri scalano. Pieve è ora al quarto. Fiuuuuu! L’hanno scampata bella i pievesi.
Ma… Maché?
Ci siamo dimenticati per strada Cibiana. Cibiana ha una perdita del 3,55% (quindi Pieve passa al quinto: ueeeeeee!)
Ma… Maché?
Ci siamo dimenticati anche di Vodo (3,37%), di S. Pietro (3,85%), di Danta (4,86%), di Borca (6,11%), di Ospitale (9,51%), di Zoppé (14,72%).
Pieve, da primo che era (ricordate: il comune maggiormente colpito dallo spopolamento) ora è all’UNDICESIMO posto (ooooooooo!).
Ma il problema vero non è essere passati, con questo complesso algoritmo, dal primo all’undicesimo posto, ma esserlo con il 3,13%, perché, di perdita…
Ospitale ha un 9,51% e Zoppé un 14,72%
(cioè, diciamolo sottovoce: Ospitale ha tre volte le perdite di Pieve mentre Zoppé giunge ad avere quattro volte le perdite di Pieve)
Il percento l’avranno pure inventato per qualcosa, no?
(stesso ragionamento per la popolazione straniera: quanto incidono gli stranieri sul totale e quale variazione hanno avuto)
Poi me dovreste fa lo sforzo – me lo dovreste fa, davero – di dirci quanto il tracollo sia da imputare al saldo naturale (differenza tra nati e morti) e quanto al saldo migratorio (differenza tra chi arriva e chi va via dal paese).
E famola mejo ‘sta bella tabella, no!?
(se poi ci metteste dei paragoni, tipo la dinamica che coinvolge la popolazione su alfa Centauri, il lettore avrebbe anche un’idea di cosa succeda ai nostri “competitors”; basterebbe anche limitare la cosa alla sola Provincia di Belluno; volendo poi fare gli sboroni, si potrebbe estendere il confronto con Regione Veneto, Italia, Regione TAA, Provincie autonome di BZ e TN, Pusteria, Alta Pusteria…)
Ma così non sarebbe – per alcuni aspetti – il Cadore in calore che è ora.