arriva l’autunno, cadono le foglie, e a Lozzo di Cadore si rattoppa la Strada del Genio
Ci fu un periodo durante il quale i nostri distratti amministratori facevano fare il taglio dei cigli stradali dall’erba invadente in una stagione a dir poco inappropriata. Capitava di vedere i cigli belli rasati dopo il 20 di agosto. Data strategica, converrete.
Ma imparano in fretta, i cucciolotti, basta avere santa pazienza. Ma c’arrivano, c’arrivano. Qualche volta anche da soli. Ed ecco che giunge la rivoluzione: i cigli delle passeggiate di Costa e Ligonte, d’incanto, vengono tagliati, badate bene, prima che arrivino i turisti e non, ditemi se non è questa una conquista dell’intelletto, dopo che se ne sono andati (cioè dopo il 20 agosto).
Ciò premesso, veniamo al rattoppo della Strada del Genio. Durante la primavera le opere sulla medesima si concentrano su primari aspetti di pulizia, normalmente asporto di frane di scarpa. E la cosa finisce lì.
Uno potrebbe dire: be’, visto che in primavera la puliamo per benino, preparandola per il sopraggiungere dei turisti che attraverso essa giungeranno a Pian dei Buoi per tutta l’estate, perché non possiamo provvedere anche al suo contemporaneo rattoppo? No, segrete esigenze fanno slittare la cosa fino al sopraggiungere dell’autunno.
Sono anni ed anni che il rattoppo si fa d’autunno, all’apertura della stagione di caccia. Una innocente coincidenza? Che ne dite? Rattoppare i buchi per la stagione turistica “No eh“, non sia mai. Facciamolo fare d’autunno. In fondo si tratta di turismo venatorio. Che diamine!
Quest’anno però, il rattoppo, è di tipo high tech. Si vede che qualcuno si è finalmente rotto i coglioni di ritrovarsi le buche, riempite di ghiaia d’autunno, svuotate d’estate. Ecco il perché della betoniera alle scuole elementari. Serviva per impastare la ghiaia con il cemento. Era questo il nobile scopo cui mi riferivo nell’articolo il ponte di Calatrava e la betoniera delle scuole elementari.
Almeno qualcuno ci ha messo un po’ di sale, cercando di risolvere questo problema ciclico (ogni anno lo stesso lavoro, nello stesso modo, sulle stesse buche …). Il balzo high tech è però avvenuto con qualche approssimazione. Ho notato che i rattoppi hanno due colori diversi, uno più grigio dell’altro. Ho notato che l’impasto meno grigio si sgretola molto più facilmente. Ed è naturale che quest’ultimo, a seguito delle prime piogge, si sia già disperso lungo la sede stradale. Un aiuto nelle brusche frenate.
Una valutazione complessiva di quest’ultimo aspetto, quello del “sei polvere e polvere tornerai”, tuttavia, si potrà dare solo con il sopraggiungere della prossima primavera. Ci sono toppe che si candidano per superare i rigori invernali con spavaldo coraggio, ce ne sono altre che, come detto, si sono già sfarinate. Non tutte le ciambelle riescono col buco. L’importante è averci provato.