Arno Kompatscher a servizio della gente di montagna (un po’ caruccio …)
I Meficiti (ossia i Magnifici sindaci dell’altrettanto Magnifica Comunità di Cadore) hanno invitato in terra cadorina Arno Kompatscher, presidente della provincia autonoma di Bolzano, per un’intervista pubblica (si assogetterà alle graffianti domande poste dal Fabio Fazio de noaltri, tale Casagrande, – già ospite del BLOZ qui e qua – che modererà la serata).
Lodevole e graziosa la locandina cui è affidata la pubblicità dell’evento, che potrà essere agevolmente riciclata da Signorini su Chi, nella quale AK (non 47, semplicemente e amichevolmente Arno) sorride, placidamente soddisfatto, sullo sfondo di un rassicurante paesaggio alpestre, alpiano, alpino, fate voi.
Ma è il leit motiv che accompagna il pastorale sorriso che colpisce come e più di una sferzata di gelida tramontana mattutina: ““a servizio della gente di montagna”.
E la cosa è ripresa anche sul sito dei Mefitici:
A SERVIZIO DELLA GENTE DI MONTAGNA
[…] L’incontro, promosso dalla Magnifica, si inserisce nell’ambito delle iniziative messe in calendario in vista delle prossime elezioni amministrative che coinvolgeranno 14 dei 22 Comuni del Cadore.
L’intervista con Arno Kompatscher verterà sulle motivazioni che lo hanno indotto a mettersi al servizio della sua gente. Sarà sollecitato a spiegare quale senso viene ad avere oggi – secondo lui – lo spirito di servizio e come può riacquistare credibilità la politica.
Ora, se l’argomentazione “mettersi al servizio della gente” fosse stata testimoniata – chesssò – da un sindaco della Val d’Ultimo/Ultental (tanto per dire), la cosa sarebbe rientrata nel novero degli scambi culturali-etno-linguistici-socialmente-utili-che-bello-il-confronto-poi-veniamo-su-noi.
Ma se mi chiami uno che si becca 25.000 euri al mese …
Noi abbiamo difeso AK da quel crotalo di Vespa. Veramente abbiamo difeso l’Autonomia, in particolare quella espressa dall’Alto Adige (che ci pare un esempio da seguire, anche se non mancano le pustole infette…), in quel momento rappresentata da AK e posta sotto attacco da parte dei “taliane”, dall’odiato “stato centralistico”.
Ma quando si “gioca in casa”, ce ne frega niente se uno è presidente dell’Alto Adige/Südtirol, anzi. Chiamalo per discutere di autonomia, di come e perché la SVP (sud-tirol-folcs-partai) si stia rivelando un letamaio nonostante l’ostentata “purezza etnica”, di come riescano a produrre tutti quei pikoli-pampini che arginano il declino demografico, di … di … di ecc..
Ma uno che prende più di Obama …
… cazzo, uno che prende più di Obama (anche se qualche ritocchino mi sembra l’abbiano fatto) non me lo porti qui per chiedergli “quali motivazioni lo hanno indotto a mettersi al servizio della sua gente“.
E’ come se si invitasse Dracula al convegno dell’AVIS per farsi dire quanto sia bello (e soprattutto buono) donare il sangue. E’ come se le nostre care Zoccole di Montagna invitassero Rosy Bindi alla Festa della Vulva. E ‘ come se pretendessimo che tre quattro sindaci-sciacalli – quelli del buco del BIM-GSP – ci illustrassero buone pratiche amministrative.
Tra l’altro, non è rispettoso.
Non è rispettoso perché la nostra terra è da più di due anni senza guida politica e lo stato centrale non ci lascia tornare al voto; non è rispettoso perché l’intera provincia sta per essere consegnata in mano ai sindaci, dio ce ne scampi e liberi: in particolare sta per essere consegnata nelle mani del sindaco della città capoluogo, che dovrà governarla – l’intera provincia – “a gratis” (già quando prendono soldi fanno stronzate abominevoli …) e mentre dorme (o credete che si dimentichi di Belluno città, dove i voti li deve prendere davvero?).
Caro Arno, niente di personale, ci mancherebbe. Se crede può farsi accompagnare da Richard Theiner, “dimissionario” segretario politico della SVP, quello recentemente travolto dallo scandalo dei vitalizi d’oro – ne sa niente? – così facciamo due chiacchiere sul futuro della Stella alpina. Speck offerto dai Mefitici (niente paura, è un prodotto d’importazione).
(sullo sfondo si vedono le lunghe e ricurve ombre dei sindakos – i mefitikos – che col cappello in mano, chini, si recano con l’animo gonfio di apprensione ad elemosinare i soldini del fondo Brancher. Non le vedete? No eh?! Ne ero certo. Magari un giorno si sveglieranno leoni e li vedremo combattere, fieri e determinati, come un tutt’uno, per la conquista dell’Autonomia … e pijate nartro litro va’)