Ancora sull’allestimento del Museo della Latteria
Ora ne ho la certezza. Posseggo poteri predittivi. Riesco a vedere il futuro.
Come tutti i lozzesi sono stato spettatore della chiusura estiva del Museo della Latteria. Il fine nobile era quello di permettere l’esecuzione del nuovo allestimento museale. Constatando che ad un prima brevissima fase, che ha comportato il disfacimento del precedente allestimento, nulla era più seguito, osservavo che il museo poteva rimanere tranquillamente aperto tutta l’estate (vedi articolo).
Su questo argomento ripeto l’osservazione riportata nell’articolo Habemus “progettorum museorum”, nel quale sottolineavo che l’Associazione Latteria Sociale mi riferiva che dal Comune, si era poi saputo, che le ditte che avevano promesso di impegnarsi nei vari lavori, ad un certo punto, si erano ritirate, causando il “congelamento” dei lavori stessi.
Quando l’ho saputo, un brivido mi è corso lungo la schiena, mi succede sempre quando sto per pre-vedere il futuro. Ho pensato: “mmmaaa!, questa soria delle ditte che si sono ritirate spiana la strada ad una sola ipotesi; vuoi vedere che adesso, per fare i lavori al museo, arrivano ditte da fuori?”. Poi mi son detto “ma no, ce ne sono tante altre di ditte locali …”.
Questa mattina, ore 7.20, passo davanti al museo e cosa vedo? Un furgone di una ditta vicentina. Ma guarda un po’, penso io, non è mica vicentino anche il progettista? Ovviamente è una pura e fortuita coincidenza. Si scoprirà più tardi, vedrete (sto sentendo il brivido di cui vi parlavo), che le aziende locali … non erano all’altezza.
E che dire del fatto che sembra che i lavori siano assegnabili per affidamento diretto (che di per sé non è un maleficio)? Io non conosco la normativa ma mi sembra poco probabile che 160.000 €, tale è la somma totale destinata al progetto nel suo insieme, si possano smembrare in tanti piccoli “lavoretti” per assegnamento diretto.
A quanto ne so l’affidamento, che non dovrebbe mai essere usato dalle Amministrazioni pubbliche, per l’ovvia mancanza di trasparenza implicita nel suo meccanismo d’uso, può essere utilizzato per lavori sotto i 20.000 €. E’ chiaro che se ho un lavoro da 100.000 € posso tentare di suddividerlo in 5 da 20.000, ma è anche chiaro che certi lavori devono essere intesi nella loro unitarietà.
Un’ultima cosa. Nei lavori dati in affidamento diretto, se questo è uno fra loro, si può anche fare a meno di esporre il cartello di cantiere?
Per chi avesse voglia di approfondire, ecco il collegamento alla raccolta completa degli articoli relativi al Museo della Latteria.
Foto Flick:bb_matt (modificato)