alla conquista di Monte Piana (con discesa semiseria in slitta)
Un po’ per il dilagante tepore primaverile che da qualche tempo la rendeva così irrequieta, un po’ perché ieri era l’8 marzo, festa della donna, mi sono deciso a slegarla e a farle fare quattro salti fuori dalla stalla (in verità non è la prima volta che la capretta si allontana dalle quotidiane faccende seguendo i miei passi…). Niente di impossibile: 400 m di dislivello su pista battuta da superarsi deambulando.
Sì è vero, le ho legato la slitta alla vita, come si usa fare con le renne, ma mi sono fatto trascinare solo per brevi tratti pianeggianti (quando la sentivo rantolare mi alzavo alleggerendo il carico al solo peso della slitta). E quindi su, da Misurina verso il rifugio Bosi al Monte Piana. Però il desinare l’ho pagato io.
E poi giù verso Misurina, a cavallo della slitta sfrecciante a velocità fotonica.
(posto qualche foto dell’impresa qui sul BLOZ – ma c’è anche un video di un tratto della discesa semiseria verso Misurina – per esaudire una promessa dal sen sfuggita, agevolata dalla birra che senza ritegno abbiamo prosciugato con solerte cupidigia)