abbracci alle Tre Cime: dopo aver sfamato l’Africa, ora tocca ai ‘diritti umani’
Delle “Dolomiti che abbracciano i diritti umani” non mi piace per niente neanche il risvolto utilitaristico, quello di manifestazione che aiuterebbe ad allungare la stagione turistica. Se poi prendiamo in esame le modalità con cui si vorrebbe svegliare dal sonno i potenti della Terra, dai, su, è una stronzata pazzesca.
Saranno contenti come una Pasqua, i potenti Hollande e Cameron, ora che stanno scaldando i motori dei jet supersonici per compiere una seconda supercazzola in stile Libia, questa volta in Siria. Dopo quattro anni di guerra devastante, con lo zio Sam che non sapeva che cazzo fare, ma qualcosa ha fatto (l’Isis), con la UE che s’è pisciata sotto fin dal primo giorno, ora giungono loro, nella ormai martoriatissima Siria, a dare manforte “ai diritti umani” (ah, ah, ah, ah!!).
Saranno felicissimi, dicevo, d’avere lo slancio dei 6000 che, all’ombra delle Tre Cime, dentro i monclaire (portateli, teste di cavolo, ché vi serviranno), lanceranno altissime in cielo le loro grida di dolore, strazianti, per la brutta piega che hanno preso certe parti del mondo (vuoi mettere quando c’erano le colonie?!).
Del resto, se in Spagna sulla Sierra Nevada hanno da poco messo assieme una “cadena humana” di 400 persone per salvare il rifugio Elorietta, non dovrebbe essere difficile chiamare a raccolta 6000 caprones, da radunare al cospetto della Trinità, dell’ “empireo delle Dolomiti”, per salvare il mondo intero.
Fare i caprones ad Aleppo, no eh, costava troppo!?
Su, su, Hollande; su, su, Cameron. Potete dar via ai raid, ché dalle Tre Cime nulla osta!
(e sì, già non m’andava allora, quella volta delle Dolomiti che abbracciavano l’Africa, ma adesso, di queste fanfaronate in salsa sodomitica, mi sono proprio rotto i coglioni)