da oggi il Bim-Gsp resta (quasi) senza badante
Si sapeva da tempo che l’AATO (Autorità d’ambito territoriale ottimale) doveva essere “eliminato”. Non è mai servito ad un benemerito cacchio. Adesso va sostituito. Per il momento con la persona che ne è stato finora presidente.
La storia del Bim-Gsp non ha bisogno di essere rinfrescata. Non quella ormai proverbiale del buco milionario dell’acqua, ma quella del ridicolo conflitto controllore-controllato. Perché questo era l’AATO giustapposto al Bim-Gsp. Perché a comporre l’AATO erano i 67 sindaci che compongono l’assemblea Bim-Gsp. Un incesto istituzionale di dimensioni bibliche, per rozzi malpensanti come il sottoscritto un “puttanaio” impomatato.
L’ambaradan delle “strutture” AATO resterà (personale in servizio), solo che i sindaci potranno trastullarsi con qualcosa d’altro. Problemi non ne mancano. La maggior parte di loro, dei sindaci, anche quelli paranormali, saranno in cuor loro contenti che su questa vana rappresentazione del delirio amministrativo si siano finalmente (quasi) spente le luci. La Regione si premura di avvisare che se per caso una norma “di rango statale” dovesse nuovamente prorogare i termini entro cui sopprimere “le badanti” territoriali, l’attuale provvedimento decadrà.
Di quest’ultima cosa a noi, naturalmente, ce ne fotte una minchia. Il buco del Bim-Gsp da 77 milioni di euri l’hanno fatto con l’AATO in piedi, “vigile e attento”: tutti brucavano, tutti belavano. La puzza di bruciato si sentiva da mo’, ma l’unico ad aver scoperchiato il pignattone nel quale stava abbrustolendo la vicenda è stato il presidente Bottacin, poi sfiduciato dalla pantegane del PDL & Co.