a Loreto, l’antico sentiero della devozione
“La presenza del sentiero ci era ovviamente nota. Tuttavia, dopo una attenta riflessione, abbiamo creduto opportuno indirizzare altrove i nostri interventi”.
Questa potrebbe essere la risposta-tipo, in poli-buro-cratese, che le istituzioni potrebbero dare a questo articolo. Ma andiamo con ordine.
Si tratta di un antico sentiero che, partendo appena prima dell’arcata del Ponte Nuovo, risale il pendio sottostante la chiesa della Madonna di Loreto, passa poco sotto la “casetta” della medesima, raggiunge infine il pianoro tra quest’ultima e l’entrata all’area di Loreto.
Si può seguire lo sviluppo del breve sentiero, che ha il numero 92, nell’estratto cartografico al 25.000 posto qui a fianco (carta edita nel 2004).
Le comunicazioni viarie verso Auronzo si svolgevano lungo la strada romana che passa proprio a fianco della chiesa (di cui, poco oltre la medesima, è rimasta testimonianza dei segni del passaggio dei carri). Intorno al 1680 iniziarono a verificarsi i primi eventi franosi della Ruoiba; per un po’ di tempo la nostra comunità cercò di mantenere la viabilità su questo tratto, affrontando grosse spese di manutenzione. Nel 1729 si ebbe un nuovo crollo del piccolo ponte che permetteva l’attraversamento della Ruoiba, spingendo la Magnifica Comunità di Cadore a prendere la decisione di iniziare la costruzione di una nuova via di transito, che sarebbe passata in fondo alla valle, nel luogo odierno, scavalcando le acque del Piave nella stretta che prese poi il nome di Ponte Nuovo.
E’ di quell’epoca, quindi, la nascita di questo sentiero, che abbreviava notevolmente la strada a tutti coloro che, giunti a Ponte Nuovo, avevano il desiderio di recarsi in preghiera presso la chiesa della Madonna di Loreto.
Quest’ultima fu sempre mèta di pellegrinaggi. Qui si fermava in preghiera la gente proveniente da Auronzo e dai paesi circonvicini, in particolare Pelos, Vigo e Lorenzago, ma anche quella proveniente dalla Carnia. Più recentemente, oltre a pregare, la gente approfittava della presenza del piccolo laboratorio fotografico di Bortolo Calligaro Vicenzìno, posto nei pressi del Col Campión (procedendo verso la chiesa, a destra, subito dopo la casa di Liséta Nanèlo), per farsi un “ritratto”.
Il sentiero venne poi intensamente utilizzato dalle donne di Lozzo per portare il desinare ai propri uomini che lavoravano nelle segherie di Campopiano, e che non potevano permettersi di perdere tempo prezioso in spostamenti (per quasi tutti “a piedi”, per qualche raro fortunato in bicicletta).
Alla fine del 1990 avevo personalmente provveduto ad una prima sistemazione del sentiero, cui aggiunsi un intervento nel 2002 nel corso del quale ho provveduto anche alla segnatura sugli alberi del breve tracciato. I recenti lavori hanno decapitato le piante ma il sentiero c’è ancora. Vi è un unico tratto in corrispondenza di un punto esposto, volendo seguire il percorso originale, in cui il sentiero avrebbe bisogno di una palizzata di protezione (pensando ad un suo possibile utilizzo turistico). Fin qui le lunghe, ma necessarie, premesse di carattere storico.
Bene. Per tutto ciò che ho scritto finora, io credo che questo sentiero debba, di diritto, rientrare fra gli elementi costitutivi del costruendo parco di Loreto, dedicato a papa Benedetto XVI (tanto più che esso rappresenta il logico e necessario raccordo tra la Statale 51bis ed il percorso della Traversata del Centro Cadore, da me previsto ed attuato fin dal 2004, basta consultare la cartografia da me prodotta). Invece no. Sembra proprio che di questo sentiero nessuno sappia niente. Si sta invece allargando il sentiero n. 88, quello che dalla chiesa raggiunge i giochi di Pianizòle.
Riusciranno i nostri eroi a trovare qualche soldino, dai 104.000 € previsti dal progetto (ce ne vogliono pochi), per dare sistemazione dignitosa anche al sentiero n. 92, della devozione alla Madonna di Loreto? La risposta me la sono già data, è all’inizio di questo articolo.
Forse adesso si capisce meglio perché mi interessa sapere, con il giusto grado di dettaglio, dove vadano a finire i soldi dei progetti pubblici. Ma questa volta c’è di mezzo la Madonna ed il papa. E la fede, si sa, fa muovere anche le montagne. Altri articoli sull’argomento:
- la rendicontazione dei lavori per il parco di Loreto;
- la strada romana e la chiesa della Madonna di Loreto;
- il parco della chiesa della Madonna di Loreto.