a Loreto, come in piazza, una gallery di buchi con il vuoto attorno
Si sa che le vene artistiche hanno la tendenza a perpetuarsi nel tempo. Così è stato per il cubismo, per esempio. Qui a Lozzo va di moda, ultimamente, la fase astratta del “buco con il vuoto attorno”. Ne davo notizia nell’articolo la metafora della visione dell’amministrazione comunale di Lozzo di Cadore sullo sviluppo turistico del paese: un buco con il vuoto attorno.
Già l’articolo citato dimostra che non sono poi quel perfido serpente velenoso che si crede. Perché ho lasciato che ne passasse di tempo prima di parlarne, del buco intendo. E anche questo articolo nasce dopo una lunga e penosa attesa. Quindi…
L’attesa, per chiarezza, non si protrae dal 25 giugno scorso (giorno più giorno meno), data in cui i 7 nani hanno provveduto alla installazione delle opere d’arte (buco con vuoto attorno) in quel di Loreto, ma ha le sue radici nell’ormai lontanissimo 17 giugno 2009, giorno in cui sul Gazzettino compariva l’articolo del quale riporto la parte che ci interessa (e che mi “giustifica”):
Un altro progetto, che speriamo si concluda entro agosto, comprende la valorizzazione dell’area circostante il santuario della Madonna di Loreto, in cui saranno installati vari pannelli geografici, storici e naturalistici ed un’alberatura particolare dedicata a Papa Benedetto XVI, che visitò la storica chiesetta di Lozzo durante la sua ultima vacanza in Cadore».
A comprova che il sindaco forse non ha tutti i torti, quando dice che non bisogna fidarsi dei giornalisti che riportano notizie che si dimostrano poi false o perlomeno tendenziose, propongo i seguenti punti di riflessione:
- ci troviamo il 17 giugno del 2009; le elezioni sono passate, il sindaco è riconfermato, non dovrebbe aver più bisogno di raccontare balle ai suoi cittadini;
- è il giornalista a non aver capito una mazza e a scrivere quel che scrive, ossia che il progetto si concluderà entro agosto (2009) con la posa, fra l’altro, di vari pannelli geografici ecc. ecc. (lasciamo stare le alberature particolari che sennò ci scappa anche da piangere);
- è il sindaco che, vista la mole immensa di lavori da fare per finire il parco, azzarda una conclusione che, ad oggi, non è ancora avvenuta;
- ai 7 nani è mancato l’incoraggiamento di Biancaneve ed i lavori si sono illanguiditi in una stanca e quotidiana monotonia;
Quando, il 25 giugno scorso, ho visto i telai installati mi è venuto naturale pensare che, essendo ormai prossima la stagione turistica, i pannelli geografici storici e naturalistici (che dovevano essere installati nel 2009) sarebbero stati esposti per quell’ occasione, per dilettare i turisti (per i locali c’è sempre tempo). Invece no. Qualcosa è andato storto. Si sa che anche la “produzione culturale” ha bisogno di tempo per svilupparsi, anche quando la si commissiona e la si paga.
Chissà, forse per ottobre i 7 nani passeranno per installare i pannelli, così per la prossima primavera la cultura sarà pronta ad emergere dal disgelo.