a Calalzo di Cadore, l’acchiappa – volantinatori
Mentre in Francia il Fronte Nazionale di Le Pen viene sbarrato dai social-repubblicani (che si sono inculati a vicenda pur di fermare Marie), a Calalzo di Cadore s’è alzato il fronte locale avverso i volantinatori selvaggi.
CALALZO. Ben 200 euro di multa per chi ha osato appoggiare un volantino commerciale alla maniglia dell’ingresso di una casa. D’altra parte lo prevede un provvedimento dell’amministrazione municipale di Calalzo che risale ancora a cinque anni fa. Il sindaco Luca De Carlo vuole una città pulita e non sopporta che a terra venga abbandonata neppure una cicca; se trova chi lo fa, questi si piglia 50 euro di multa. La sanzione è stata comminata nei giorni scorsi da De Carlo ad una ditta che ha distribuito a Calalzo del materiale pubblicitario, osando inserirlo negli apri-porta in quei casi in cui non sono state trovate le classiche buche della posta […].
Tutto bello, tutto in ordine, tutto in riga. Come al cimitero.
Peccato che “la ditta” alla quale è stata comminata la multa (e la “logica” che segue la delibera anti-volantinaggio-selvaggio), nella realtà sia – molto più probabilmente – il volantinatore selvaggio che corre come un luoiro da mane a sera per avere, alla fine della giornata, forse, la ciotolina di riso. Difficile che venga a volantinare “il paron col colbacco d’ermellino”. E solo un coyotes manda in giro dipendenti veri che ti costano un occhio. Chiaro no?
Insomma, viene in mente una specie di versione moderna di Robin Hood che toglie ai poverissimi, per avere una linda cittadellina dolomitica – bella, ordinata, in riga – di cui vantarsi con giustificato orgoglio. E allora, mentre il diavoletto mi sibila – chissà perché – “forti con i deboli e deboli con i forti“, mi torna alla mente il…
ruggito dei conigli
e mi chiedo, perché mi chiedo e lo chiederò ancora per un po’, che fine ha fatto la dichiarata class action contro Terna e Enel?
(estratto articolo del Corriere delle Alpi del 29 dicembre 2013 – clicca per leggerlo tutto)