a briglie sciolte bis (rassegna stampa)
Accanto al sindaco che vigila sulla conclusione dei lavori post-bomba d’acqua, trovano posto anche le perplessità di un cittadino residente. Perplessità argomentate e documentate nei seguenti articoli:
- la brentana sul Rio Rin (considerazioni sparse di un indigeno)
- la brentana sul Rio Rin (considerazioni sparse di un indigeno) bis
- a briglie sciolte (sulla messa in sicurezza dell’alveo del Rio Rin)
Dal Gazzettino di Beluno del 25 marzo 2017:
“Lozzo – Qualcuno aveva segnalato da tempo la mancanza di manutenzione e il conseguente intasamento dell’alveo del rio Rin, condizione che si è rivelata complice del disastro. Claudio Calligaro, dopo aver analizzato il pregresso sposta l’attenzione su un altro aspetto delle sistemazioni idrauliche post brentana. “Si può dire di aver messo in sicurezza l’alveo – si chiede ora – quando la linea di pendenza tra le briglie di un tratto a ridosso del paese, per effetto della colmatura, è la massima possible? Il materiale che ha colmato lo spazio tra le briglie, se lo avesse già trovato occupato, sarebbe fluito a valle. Inoltre, per i piedi (e anche le spalle) del ponte che si trova a ridosso delle briglie, non sarebbe più salutare avere a monte una platea svuotata di deposito piuttosto che un lavello, per di più di massima pendenza, che sembra fatto apposta per convogliare il materiale con maggior velocità? Tutto ciò detto avendo in testa un evento come quello accaduto il 4 settembre. Nel dubbio, io lo avrei svuotato”
Che volete di più dalla vita!?
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