Standard and Poor’s ha tagliato il rating italiano a BBB-. Oltre c’è la spazzatura (la cosiddetta area di non investimento).
La Bulgaria, per dire, ora ha lo stesso rating della repubblica bananiera italiana. L’endoeconomista – o l’ecocrinologo – Delrio, nella sua somma ignoranza in materia economica, dichiara a La Stampa Economia:
“Anche l’inchiesta di Roma ha pesato sulla bocciatura di Standard and Poor’s”
confermando, se mai ce ne fosse stato bisogno, che l’ex sindaco è proprio un asino al cubo. L’agenzia ha bocciato l’Italia perché in campo riforme-deforme un lumacone è, a confronto, uno Speedy Gonzales; l’ha bocciata anche perché il Jobs Act è un pantano ora, figuriamoci quando i piddini con i farsa-italioti (il tandem dei merdaioli) produrranno i decreti attuativi (sarà tutta merda che cola, vedrete).
Comunque, se solo quelli di Standard and Poor’s si fossero accorti di quanto caldo faccia in Italia in questo scorcio di stagione rispetto alle medie abituali, un’ulteriore spintarella verso il rating spazzatura BB+ (quello che viene dopo l’attuale BBB-), non ce l’avrebbero risparmiato.
Se poi sapessero che un ignorante di tal fatta, l’endoeconomista Delrio, ha per le mani certe faccende, la “C” sarebbe già appuntata sui petti di tutti gli italioti.
(prova del 9, senza andare a leggersi le lamentele scritte da S&P: immaginate che, mantenendo tutto il resto, MafiaCapitale esploda tra un mese. Chiedetevi: oggi S&P non avrebbe declassato l’Italia a BBB-? E se non l’avesse declassata oggi, fra un mese, allo scoppio di MafiaCapitale, l’avrebbe fatto? Siate seri, non come Delrio. Anche se dalla sua pesa l’ignoranza abissale in materie economiche e, per questo, va capito ed aiutato)