un referendum, quello di Cortina, al quale ‘non è ancora’ stato dato seguito
Un interessante, stringato ma efficace articolo di Alessandro Marzo Magno per Linkiesta sullo sviluppo turistico a Cortina dalla seconda metà dell’Ottocento in qua. A livello storico può mancare qualcosa ma lo scritto appare ben documentato. E’ quando si parla dei giorni nostri che l’autore non riesce ad interpretare correttamente gli avvenimenti in chiave autonomista.
[…] La Prima guerra mondiale non infierisce particolarmente su Cortina: nell’impossibilità di difendere la piana, le truppe austrungariche sgomberano la cittadina per arroccarsi sulle cime montane. Le battaglie nei dintorni (Tofane, Falzarego) assumono toni epici, con imprese alpinistiche che superano in ardimento quelle belliche, ma il totale dei morti, compresi gli ammazzati da freddo e valanghe, non supererà quello di una sola delle dodici, sanguinosissime, battaglie dell’Isonzo. L’ultima di queste, che noi italiani conosciamo come battaglia di Caporetto, vede Cortina tornare austriaca dall’ottobre 1917 ai primi giorni di novembre 1918. Nel 1923 i tre comuni ampezzani vengono staccati dalla provincia di Trento e aggregati a quella veneta di Belluno. Nel 2007 chiedono di fare il percorso inverso, con un referendum al quale non è stato dato seguito.
Ecco dove l’autore, del tutto involontariamente, si sbaglia:
… con un referendum al quale non è ancora stato dato seguito.
Foto: dal sito Linkiesta – Tramonto sulle Cinque Torri a Cortina (Foto di Blupinto da Flickr)