Lozzo di Cadore: vi presento il ‘vostro sindaco’ /2
Dopo le rimostranze di carattere formale espresse nell’articolo precedente (Lozzo di Cadore: vi presento il “vostro sindaco” /1), per le quali a mio parere sarebbe stato intelligente da parte del primo cittadino evitare, sull’ultimo numero della Pravda (bolcom), di autoreferenziarsi come “il vostro sindaco“, porto qui alcune motivazioni di carattere sostanziale, ossia politico, che a maggior ragione dovrebbero scoraggiare l’uso dell’epiteto nelle prossime (ci auguriamo) pubblicazioni del bolcom.
Il sindaco attuale non è certo il “mio sindaco”, ma non è neanche quello di almeno un altro elettore lozzese che condivide il mio pensiero per cui, legittimamente, posso ritenere che il sindaco attuale non sia certamente il “nostro sindaco”, ancorché lui abbia cercato di farcelo credere. No, non è il “nostro sindaco”.
Non è il “nostro sindaco” perchè costui fa parte, presiedendolo, del gruppo di saggi che voleva gravare su ogni famiglia bellunese con una tassa di 100 €, camuffata da cauzione, per colmare una parte della voragine creata da Bim-Gsp (diciamola tutta: la proposta dei 100 euro del gruppo di saggi è stato un tentativo, non riuscito, che aveva tutta l’aria di voler inculare i bellunesi);
Non è il “nostro sindaco” perché dal 2004 ad oggi costui, proprio nelle vesti di sindaco, ha approvato alle assemblee di Bim-Gsp i bilanci preventivi e consuntivi dell’ente, pur avendo sotto gli occhi (almeno così si spera) la voragine che mano a mano si è ingigantita fino a diventare il “buco” di 77 milioni di € riportato dalle ultime cronache provinciali;
Non è il “nostro sindaco” perché costui, sempre nelle vesti di sindaco, ma questa volta seduto sulle sedie dell’assemblea dell’Aato (autorità d’ambito territoriale ottimale) come “controllore” del Bim-Gsp, ha approvato tutte le linee di condotta intrecciate a quest’ultimo ente che ci hanno portato alla situazione corrente.
Trascuro, ma solo perché intendo affrontare il problema in modo specifico, la farsa dell’ultima votazione del Bim-Gsp con cui l’assemblea può ora decidere in deroga ai dettami dei suoi stessi statuti. Oltre a queste che ho appena riportato, di motivazioni ce ne sono molte altre, credo ben documentate sul BLOZ, basta “sfogliarlo”. Non è tuttavia detto che non le organizzi per ricavarne un altro articolo, una summa di motivazioni, per le quali questo sindaco non può essere da me percepito né tanto meno pensato come il “nostro sindaco”.