grazie Mura Pagani, grazie!
Come consueto, quando il sindaco di Lozzo esterna sulla stampa locale lo fa con l’efficiente formato della multi-cavolata. Prendete, per esempio, la recente affermazione relativa alla gestione degli RSU:
[…] Secondo Manfreda, a frenare la corsa, era il sistema di allora (neanche un anno fa, ndr): «Non ci potevamo sottrarre, era adottato da un intero territorio e quindi c’era una minima percentuale di differenza tra un paese e l’altro, a dimostrazione che all’origine del disastro non c’era la mancanza di volontà dei cittadini.
Una cosa giusta l’ha detta: “all’origine del disastro non c’era la mancanza di volontà dei cittadini”. E bravo, ci voleva la laurea, in rifiutologia.
A frenare la corsa quindi sarebbe stato il sistema di allora dal quale, dice il sindaco-rifiutologo, «Non ci potevamo sottrarre …».
Perché, non ci potevamo sottrarre???
Sembra di rivivere le atmosfere dei piani quinquennali della vecchia Unione delle repubbliche socialiste sovietiche in cui, per cambiare qualcosa, bisognava aspettare che scadesse il piano. Oggi neanche il satrapo presidente bielorusso Lukashenko, che pur si dichiara disposto a picchiare chi incita allo sciopero, ragiona più così.
Come abbiamo fatto allora a sottrarci? Chi è il minuendo e chi è il sottraendo e, soprattutto, chi è l’autore della intervenuta sottrazione?
Io ho la risposta: la divinità sanante Mura Pagani. Al pari delle altre divinità che venivano adorate a Lagole, l’intervento di Mura Pagani è stato determinante per il raggiungimento della salute pubblica.
Se la discarica di Mura Pagani non fosse stata chiusa, portando i costi a tonnellata da 80 a 200 euri, col cazzo che si sarebbe dato avvio alla “Primavera dell’Umido” e alla “Revolution del porta-a-porta”, lo stesso “fermento” che ha portato il Burkina Faso a precederci nelle coraggiosissime e, soprattutto, originalissime scelte messe in campo, prima fra tutte l’adozione del bidone dell’umido o di Didone.
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