ma allora, che cos’è l’accumulo di ramaglia presso il campo sportivo di Lozzo di Cadore?
In un mio precedente articolo sull’argomento mi ripromettevo di approfondire… “tra il serio ed il faceto”.
Un affezionato lettore del BLOZ mi scrive: “Caro Danilo, ma l’accumulo di ramaglia che staziona presso i parcheggi del campo sportivo, in definitiva, che cos’è?”. Provo a dare una risposta.
O è una risorsa o è un rifiuto.
Se è una risorsa ne dovremmo intravvedere l’utilità. Per esempio, se l’amministrazione avesse in testa di dotarsi di una centralina a biomassa, l’accumulo di ramaglia potrebbe funzionare da primo innesco del focolare. In ogni caso, se la ramaglia avesse un qualche valore economico, sarebbe il caso di conferirla subito per evitare che col tempo se ne alteri la bontà. Magari si potrebbe portarla ad Ospitale e, col ricavato, pagarsi il nolo per il trasporto.
Se non è una risorsa, allora è un rifiuto, lo dice la legge.
Definizione di rifiuto (art. 183, c. 1, lett. a del DLgs 152/06): qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore
- si disfi
- abbia l’intenzione di disfarsi
- abbia l’obbligo di disfarsi
Se la ramaglia è un rifiuto, il suo accumulo si può fare solo ricorrendo a queste modalità:
- deposito temporaneo
- discarica
Il deposito temporaneo di rifiuti non pericolosi va asportato o ogni 3 mesi o al raggiungimento di 20 mc. In ogni caso, il deposito non può avere durata superiore ad un anno.
Sia utilizzando il criterio temporale (ogni 3 mesi) che quello quantitativo (al raggiungimento dei 20 mc) sia, inoltre, in ragione del fatto che nessun deposito temporaneo può superare la durata di un anno, mi sembra di poter dire che la ramaglia del campo sportivo si configura come una discarica, al pari di quella a lei vicina “trasferita” nei giorni scorsi.
Questa, naturalmente, è la mia opinione. Per avere risposte più pertinenti dovreste chiedere lumi al sindaco di Lozzo di Cadore, noto rifiutologo.