l’altra faccia del Concertorium
Un etto di prosciutto, due etti di taleggio, 4 uova … le serve altro?
Raggranellando quel po’ di buon senso che mi resta, aiutato in ciò da un commento passato di batadoira che rilevava “Ci mancherebbe che con i soldi che ci è costato l’auditorium non venga neanche usato !! Qualcuno potrebbe anche dire: troppo poco usato…”, devo dire che sono proprio contento dell’elencazione dell’attività fin qui svolta nel concertorium. Elenco sterile al pari dei 10 comandamenti scritti un “po’ di tempo fa” ma che, come per essi, andava fatto.
È un atto di dignità: 40 concerti musicali (quelli non musicali, all’unanimità, si è deciso di non farli), 4 presentazioni di libri, 4 conferenze (con la montagna come tema prevalente: se il tema fosse stato il celibato dei preti non valeva nel conteggio? è stata conteggiata anche quella della Carta di Lozzo?), 6 mostre di cui una internazionale (una nazionale, una regionale, una provinciale e una locale). Il tutto dal 28 luglio 2008: al prossimo luglio saranno tre anni. Si potrebbe anche tentare di fare una infografica per far capire prima e meglio il concetto espresso.
E farci sapere qualcosa sull’utilizzo del camion di BigGim, quei 130.000 euri che girano per il paese? Quante ore sotto la neve, la tempesta, gli uragani? Quanti viaggi a Loreto? e quanti a Pian dei Buoi? Il prossimo cambio dell’olio? Il tagliando, già fatto?
E le partite di calcio al campo sportivo? Quante? Neanche una internazionale, tutte inter-nos? E le partite di tennis sul campo autofertilizzante di Pradele?
Rilevo, con disappunto, che in questi tre anni non vi è stata ancora nessuna rappresentazione teatrale di respiro … nazionale, nessun melodramma di spessore è stato consumato e si sente anche, fortissimamente, la mancanza di una conferenza di Paniz su Ruby, oppure sulla prescrizione breve o magari sul “brigatismo siciliano“.
Ah, me ne stavo dimenticando. L’altra faccia del Concertorium: per completezza, ma quanto …?
Testo tratto dal bolpar di Lozzo di Cadore Pasqua 2011