il BLOZfema di Lozzo di Cadore
Alla Santa Inquisizione della Chiesa non scappi neanche se ti rifugi in culo al mondo.
Il BLOZ è dunque (quasi) blasfemo. Non so se blasfema sia stata la mia penna o quella di qualche ospite del blog attraverso articoli (forse questo?) o commenti in esso riportati, ma l’anatema mi ha comunque raggiunto, investito e sommerso. Me ne faccio quindi carico.
Mi dispiace per tutti quelli che credono ancora (nonostante non li abbia mai spinti a farlo, anzi) in un mio futuro impegno politico-amministrativo di rilievo locale. Ora che Santa Romana Chiesa mi ha bollato, la presa del potere potrebbe avvenire solo con la forza. Lozzo è un paese di vecchi, che si sta avviando verso il tramonto, come tanti altri paesi cadorini. Fra 20 anni sarà come Perarolo, un paese fantasma con 300 anime che non vogliono morire ma che saranno costrette a farlo.
Un amaro destino mi sta invecchiando molto più di quanto non faccia lo stesso tempo che pur fugge.
Ora, credetemi, mi stavo seriamente impegnando per contenere tutta una sequela di peccati che, in modo compulsivo, mente e corpo avidamente reclamano quasi quotidianamente. Questo anatema, insomma, non ci voleva (per quanto convinto che non sia a me direttamente riferito, non posso fare a meno di farmene carico).
Vivo testimone dell’incapacità di vincere tutte le tentazioni che mi avvolgono, si è fortunatamente palesata una provvida via di salvezza cui sto pensando di ricorrere: chiedere una grazia speciale ai santi Vittore e Corona a Feltre, ora che si sono aperti i termini del mercimonio delle indulgenze plenarie. Devo solo ricordarmene prima che finisca l’anno giubilare. Lo dico anche a te, peccatore incallito, le porte del Signore, sempre aperte, talvolta si spalancano.
Dal bollettino parrocchiale Pasqua 2011 di Lozzo di Cadore: