il MultiPhysicsLab di Vallesella di Cadore e la navigazione elettrica
Non più tardi di ieri, prendendo spunto da considerazioni vaganti di carattere turistico, scrivevo sul MultiPhysicsLab e le moto da cross elettriche. Ma l’argomentazione elettrica debordava anche nella navigazione lacuale. Riprendo nuovamente la parte di articolo che ci interessa:
[…] E poi, secondo Da Forno, vi sono molte altre applicazioni interessanti su cui potersi provare.
«Ad esempio a Vigo – ricorda – c’è un noleggio di moto elettriche da cross, silenziosissime, della società svizzera Quantya; una bella attrazione turistica perché consente, ad esempio, di raggiungere un rifugio nel silenzio quasi assoluto pur essendo in moto. Perché non puntare allora sulla navigazione elettrica nel lago di Centro Cadore? Potrebbe essere una bellissima iniziativa turistica».
A parte i problemi dell’alternarsi degli svuotamenti del bacino centro cadorino che con la stagione estiva, perlomeno con il suo clou fra luglio ed agosto, non dovrebbe costituire un problema, a parte la necessità di dragare l’invaso per aumentare la capacità del medesimo con andirivieni di camion per una decina d’anni (la cosa non si è mai chiarita), sul possibile sfruttamento turistico del lago io la vedo così:
- nella mia lontana giovinezza (ma lo posso fare anche oggi) ho percorso il lago Centro Cadore in lungo e in largo sia con canoa a due posti che con il kaiak e per farlo non ho avuto il bisogno di chiedere il permesso a nessuno né di un pontile per mettere in acqua i natanti; se ci fossero dei punti di attracco tutto di guadagnato, ma non è questo l’ostacolo allo sviluppo di una più vasta utilizzazione turistica del lago;
- la propulsione elettrica non è da nessuna parte (non ancora) un elemento discriminante per dare o meno sviluppo alla navigazione lacuale;
- ad oggi non vi è alcun ostacolo a mettere in acqua barche a propulsione elettrica; se non lo era nel settembre del 2000 sul piccolo lago Weissensee (Carinzia) a cui si riferiscono le foto che riporto qui sotto (l’ultima delle quali è ripresa proprio da una “barchetta elettrica”), non vedo quali problemi ci possano essere oggi se non la voglia di farlo (c’è qualche attore che ha voglia di provare?);
- certo, posso ammettere che lo scafo potrebbe essere realizzato in fibra di carbonio stampata sotto vuoto (nel rispetto dell’ambiente) invece di una più modesta carenatura in vetroresina, che il profilo delle eliche potrebbe essere ricalcolato per ottimizzare il rendimento nell’utilizzo in acque lacustri, che le batterie di accumulatori potrebbero essere …. ma niente che non si possa già trovare sviluppato per coprire le esigenze connesse alla navigazione elettrica a scopo turistico (se si trattasse di natanti in dotazione a Navy Seals un salto tecnologico sarebbe invece auspicabile).
Certo! La navigazione elettrica sul lago Centro Cadore potrebbe essere una bellissima iniziativa turistica.
Resta da capire che aiuto potrebbe dare il MultiPhysicsLab alla realizzazione di tutto ciò.