il gabelliere di Calalzo di Cadore
Il sindaco di Calalzo ha capito che in questo mondo vali (di più) se gli altri ti vedono. Ed ha ragione. La nota storia dell’essere e dell’apparire. E fra vipere e tassa sui pic-nic, solo per citare le ultime “trovate”, bisogna dire che Luca De Carlo si sta ritagliando una bella fetta di notorietà. Complice, credo, un sereno ufficio stampa di rara efficacia.
Però, se getti il mangime in piazza non puoi sorprenderti se, stante la voracità di notizie tipica del periodo vacanziero durante il quale la politica sonnecchia, arrivano poi stormi di piccioni (che è parte del risultato voluto e perseguito). Ovviamente ci sono piccioni che sono d’accordo e piccioni che, invece, d’accordo non sono.
Come Marino Smiderle che sul Giornale, nell’articolo “Dolomiti col ticket: c’è pure la tassa sul pic-nic“, non si trattiene dal criticare aspramente questo “modo di vedere la montagna”, tirando in ballo i pedaggi delle Tre Cime e del Monte Piana ed evocando addirittura i consigli di “Patrizio Roversi e Syusy Blady, i due coniugi turisti per caso”, che se la prendono perché se entri al rifugio Auronzo, volendo mangiarti i panini che ti porti da casa, ti chiedono 3 €.
Smiderle cita anche (non vorrei che risultasse offensivo, ma è la parte più interessante dell’articolo) quella scena del film “Non ci resta che piangere“, nella quale Troisi e Benigni sono “simpaticamente vessati” dal gabelliere di turno.
La questione reale, al di là delle “trame pretestuose”, è molto più spinosa di quanto si pensi. Da parte mia dico solo che in Austria, Paese che amo, quasi quasi si paga anche l’aria. Certo i servizi sono un tantino diversi da qualli da noi offerti, tuttavia …
P.S. domani un tiratina d’orecchi a Il Giornale che, come tanti altri, continua a credere che questa nostra terra cadorina sia in Trentino. Non ancora, non ancora!