Il sindaco di Lozzo, con tutta l’amministrazione, a lezione di civiltà dalla Minoranza
C’era una volta un “sindaco” che non desiderava altro che NON PUBBLICARE (su internet) le delibere che egli stesso produceva, insieme alla sua band (il vice e poco più), nell’espletare il nobile incarico di primo cittadino cui la cittadinanza lo aveva designato. Nel tentativo di NON PUBBLICARE la quintessenza dell’azione governativa, le ha tentate tutte. Trucchetti, colpi bassi, sceneggiate, inghippi e provocazioni.
Riuscì persino a condizionare il capogruppo di minoranza in Consiglio comunale che, dimenticandosi di quanto la comunità di Lozzo abbia sofferto per la mancanza di questo bene (che nel 2004 per qualche mese ci fu consentito consultare, prima che ne fossimo privati barbaramente e che tutto ciò ci cagionasse il male di cui tuttora soffriamo), invitò l’Amministrazione comunale a riflettere su quanto importante potesse essere, a beneficio di tutta la nostra comunità, ripubblicare via internet gli atti amministrativi di cui loro stessi erano artefici. Così si sarebbe dato modo alla gente di Lozzo di avere la giusta misura della loro azione di governo.
Poi venne il momento di Brunetta ma, soprattutto, venne il momento della Minoranza. Che disse al sindaco, sostanzialmente, “adesso ci hai proprio rotto i coglioni”, le pubblichiamo noi le delibere della band. E così Davide (democratico) ha fatto crollare il barbuto Golia (demo-troglodita) dando inizio alla cosa più semplice del mondo: la condivisione con tutta la gente di Lozzo di ciò che succede fra le mura del Botanico Palazzo che, ci crediate o no, ci interessa ma soprattutto ci coinvolge tutti quanti.
Il sindaco ha fatto una delle peggiori figure che potesse fare: il primo cittadino che strozza con le proprie mani la libertà di informarsi via internet non è una figura edificante, diciamocelo. Non contento, ha trascinato nella “merda” tutta l’amministrazione che, me lo auguro vivamente, spero non condivida questo suo slancio democraticida (vedi anche articoli su stampa locale uno, due e tre). Non dev’essere bello per un consigliere, per esempio, passare la soglia di un bar e sentirsi gli occhi della gente che ti guarda e pensa: “ah così, anche tu non pensi sia giusto informarci su ciò che fate?“. Peccato che lo pensino solo (almeno questo me lo auguro). Dovrebbero trovare il “coraggio” di dirglielo. Lo vedreste arrampicarsi sugli specchi nel tentativo di trovare qualche giustificazione, uno spettacolo che, dal vivo, non ha prezzo.
Insomma, cari concittadini, a zancia e a dreta, de sora e de sote, il sindaco di Lozzo e tutta l’amministrazione si sono presi una bella lezione di Civiltà dalla Minoranza. E ora tornate alla vostra grigia esistenza di lozzesi incappucciati.