chi sarà il capogruppo di minoranza indicato nel casermino? Ciu gust is megl che uan!
La precisione non si impara ed il sindaco di Lozzo, nello scrivere (o perlomeno nel correggere) il casermino, non brilla certo per questa qualità. Nell’introduzione alla vicenda ex caserma di Soracrepa, riferendosi ad un “signore” che voleva mettere le mani sul casermone, tira in ballo “il capogruppo di minoranza” con una frase allusiva e a doppio senso interpretativo che qui riporto: “Riuscì persino [il signore De Rossi n.d.r] a condizionare il capogruppo di minoranza in Consiglio comunale che …”.
Io, che conosco le scarse qualità di writer del sindaco (è una mia opinione e certezza granitica), di fronte a queste parole ho dovuto fermarmi e riflettere. “Riuscì a condizionare” può presupporre (e fa presagire) una vera e propria azione esercitata dal “signore” sul capogruppo di minoranza. Brutta cosa pensare a De Rossi che riesce (a detta del sindaco) a condizionare il giovane capogruppo Ivano Calligaro. Brutta cosa, veramente brutta, che si induca la gente a pensare tutto ciò. Certo si può poi dire che il condizionamento può essere velato e che le forzature possono essere eteree e riferirsi alla sola sfera delle possibilità.
Ma poi ho pensato: vuoi mica che si riferisca al capogruppo di minoranza della passata legislatura, colui che quando iniziava a passare il Ponte Cadore per giungere in Consiglio faceva tintinnare tutta la chincaglieria di Palazzo Venzo (sindaco e vice compresi) come un terremoto? Io avrei usato il passato prossimo (è riuscito) per Ivano Calligaro ed il passato remoto (riuscì) per Giuseppe Zanella. Diciamola tutta io, in questa situazione, avrei usato nome e cognome, evitando di contribuire ad alimentare equivoci.
Ora, avendo aperto una discussione su questo BLOZ in relazione alla ex caserma di Soracrepa, avendo a cuore tutta la vicenda anche perché profondamente addolorato, come sottolinea lo stesso sindaco, dall’impasse in cui si trova la medesima, ho fatto questo breve ragionamento: Ivano Calligaro ha un blog e, se vuole, potrà rispondere a queste sottili allusioni giudicandole come meglio crede (nefandezze? correttezze?). Ma Giuseppe Zanella? Più di qualche amico mi ha detto che, prima che facessi notare la cosa, non aveva dubbi sul fatto che il capogruppo invocato nel casermino altri non fosse che Zanella stesso! Mi è sembrato allora corretto sollecitare un suo intervento diretto, che sto attendendo, e che con ogni probabilità pubblicherò domani stante le promesse fattemi.
Il sindaco insomma, vuole dettare legge anche qui. Per lui, chi ventila la possibilità di trovare una soluzione, anche extra-giudiziale, è un condizionato. Il sindaco “non sa scrivere” ma è furbo, quasi quanto De Rossi. Il sindaco sa che deve cavalcare il “con De Rossi non si tratta” (la sua convinzione, da stratega consumato, gli suggerisce infatti che questa è la cosa preferita anche dai lozzesi, ed SWG conferma). Sa che deve farlo perché sta perdendo consenso fra la gente, sta perdendo i pezzi, uno a uno. Il sindaco non sa che, comunque vada a finire, ha già perso (lui e tutti noi).
Raccolti nel nostro profondo dolore, confidando nelle spiegazioni che giungeranno dal promesso scritto di Giuseppe Zanella, confidando in una parallela quanto indipendente chiara presa di posizione da parte di Ivano Calligaro, quietamente vi saluto dandovi appuntamento per domani.