don inte a ciatà i mus de Loreto
Sono come le comete, o le osservi quando passano o non le vedi più per anni e anni. La stessa cosa sta succedendo all’inauguranda spianata di Loreto. Ma che cosa di preciso?
L’amministrazione di Lozzo è proprio un laboratorio in cui incubano le idee che diventeranno le soluzioni del futuro. In occasione dell’inaugurazione della spianata, i sette nani del Servizio Forestale Regionale (e/o le cooperative ambientali) stanno provvedendo a tagliare i fili d’erba lì dove neanche le riottose caprette della Comunità Montana avrebbero l’ardire di spingersi.
Ed è questo che costituisce l’eccezionalità che, come le comete, potrete vedere questa volta e poi … mai più. A meno che l’assessore comunale all’ambiente non dia veramente avvio ad una serie di sperimentazioni animali (nel senso di “con animali”) sulla traccia di quelle preventivate dall’assessore all’ambiente comunitario.
Già da sola la spianata di Loreto è una piazza d’armi e l’assessore da tempo trema al pensiero di come riuscire a domare l’erba che, indomita appunto, continua a voler crescere. Ma se alla già vasta spianata si aggiungono anche gli ubertosi fianchi del meditativo luogo, il ricorso alla forza animale sarà inevitabile, pena la caduta in abbandono del luogo stesso.
La gestione ambientale ed il decoro urbano, comprendendo in esso la manutenzione delle passeggiate rilassanti, sono al momento affossate nelle sabbie mobili della mobilità dei lavoratori che, in quanto mobili, non si capisce bene dove diano il loro contributo.
Io sono a favore degli asini. Non ci si può aspettare che vadano a “spelucare” gli anfratti più reconditi come farebbero le caprette, ma hanno il pregio di affezionarsi al luogo divenendo, col tempo, un solido baluardo a difesa della sua integrità. E costituirebbero, nel contempo, una attrazione turistica di collaudata efficacia: “don inte a ciatà i mus de Loreto“.
Nb: la panoramica a colori si può ingrandire