FELICE CONSUNTIVO DI UN QUINDICENNIO A PALAZZO VENZO
Ovvero: Le sorti “magnifiche e progressive” di una lunga e lodevole ‘sindacatura’.
di Giuseppe Zanella
In questi giorni alcuni concittadini mi hanno sollecitato a scrivere un ‘epitaffio’ che sintetizzi e faccia doverosa memoria di un’epoca che, a condiviso giudizio, si chiuderà il prossimo 26 Maggio tra il generale apprezzamento e nostalgico rimpianto. Ero alquanto restio ad accettare questo amichevole invito, tra l’altro rompendo un mio lungo silenzio sul tema della conduzione della Pubblica Amministrazione, ma poi ho ritenuto che non era giusto far passare sotto silenzio questo lungo lasso temporale di stampo manfrediano senza un segno, una traccia di gratitudine ed un ampio, pubblico riconoscimento per i meriti acquisiti, con indefesso spirito di abnegazione e sacrificio, dal nostro esimio “borgomastro”, che tanto si è speso per le migliori fortune e destini del nostro borgo natio.
A chi mi ha invitato a fare memoria di questi 15 anni di dinamica, solerte e realizzatrice triplice compagine amministrativa considerando una tale esperienza certamente positiva e meritoria ma anche lunga fase che si chiude definitivamente con parentesi “tonda, quadra e graffa” (reminiscenza delle espressioni matematiche di 2a media), io ho obiettato che ciò non mi sembra corrispondere alla realtà; e la mia opinione è confortata dall’esame della composizione dell’unica lista di candidati presentata per la consultazione prevista nei prossimi giorni. Il principio di continuità (in controtendenza alla politica del ‘cambiamento’ e della discontinuità, tanto cari ai “gialloverdi” odierni) è un valore che a Lozzo è molto apprezzato per il senso di sicurezza che esso assicura ai benpensanti, i quali desiderano che venga osservato l’assunto che “chi va sulla strada nuova sa quello che lascia ma non sa cosa trova”. Il futuro, insomma, con le sue caratteristiche di imperscrutabilità non si addice ai “moderati”, ma è prerogativa e si addice a chi ama l’avventurismo fine a sé stesso.
Tomasi di Lampedusa, nel suo Gattopardo, bene evidenzia il concetto quando afferma, in un certo contesto, “che tutto deve cambiare perché tutto resti come prima” (ossia che nulla cambi). E la raffinata e collaudata mente politica del nostro ormai quindicennale “borgomastro” ha evidentemente fatto proprio l’assunto gattopardesco; egli infatti si è fatto sostituire quale candidato al massimo scranno (non potendo più farlo per indicazione normativa), ma resterà come figura determinante nella futura compagine il cui esecutivo (Giunta) è fin da ora chiaramente ipotizzabile. In definitiva tutto è stato pensato, predisposto ed attuato in funzione di linee guida programmatiche che risultino in perfetta identità con quanto di pregevole fatto in questi laboriosi, encomiabili e produttivi tre lustri.
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Piace a questo proposito ricordare alcuni punti salienti e qualificanti dell’azione esperita in questi tre esecutivi presieduti dal nostro benemerito “borgomastro” e lo faccio in parte attingendo alla evocazione della mia esperienza di consigliere nella prima sindacatura manfrediana. Ricordo quando, in Consiglio Comunale il 1° cittadino, parlando dell’agognato sviluppo turistico, promise solennemente: “L’albergo diffuso lo farò io!!” Ed il disegno divenne, come si sa, una felice realtà che si può toccare con mano anche ai giorni nostri…
Mi sovviene poi la lungimirante soluzione data alla annosa vicenda della Caserma Montiglio, oggi gioiello del nostro raggiunto sviluppo turistico ed odierna felice realtà… E’ vero, la intera querelle è costata parecchio: riscatto, perizie tecniche, parcelle legali, interessi non fruiti sul capitale, danni alla struttura per incurie varie, diatriba con ditta appaltante, nuovi oneri per manutenzione straordinaria ecc. ecc.; il tutto per centinaia e centinaia di migliaia di Euro… Ma tutti gli oneri sono stati felicemente compensati dall’azione coraggiosa della Amministrazione ed è valso la pena sobbarcarsi tante onerosità e difficoltà di ogni genere per approdare a quello che oggigiorno è visibile ai nostri occhi, con in più le prospettive di notevoli redditività prossimo-future derivanti dall’utilizzo molteplice della ‘appetibile’ struttura, vanto e biglietto da visita della nostra comunità…
Altro aspetto che mi sovviene di quel periodo è la cura messa nei confronti dell’Asilo Nido e della Scuola Materna per i cui finanziamenti e per il cui sostegno si è ricorsi alla maggiorazione dell’IMU, tributo necessario a carico dei concittadini, in particolare di quelli della ‘diaspora’, che hanno così contribuito a finanziare una struttura a servizio dell’intero comprensorio, ivi compresi quei comuni che hanno potuto così fruire di un servizio essenziale senza intaccare le risorse e le casse dei rispettivi Enti. Si è così dimostrata una gratificante azione di natura sociale, assai meritevole ed altruistica…
Altre benemerite iniziative tornano alla mia mente ma ragioni di economicità di spazio mi inibiscono dal tracciare un elenco più dettagliato. Resta però di grande sollievo il sapere che l’attuale sindaco sarà figura di riferimento, magari con la specifica funzione di vice-sindaco, ad libitum della prossima e delle future civiche amministrazioni, tutto, ovviamente, per il precipuo bene collettivo.