Laggio di Cadore e l’avveniristico centro di recupero psicomotorio
Continuazione della saga del turismo social-ordoliberista, ieri primo episodio, che ha lasciato un segno a Laggio di Cadore. Dunque (tratto da servizio TGR Veneto del 4 marzo 2018, clicca qui per vedere il video), non solo moderna casa di vacanza per disabili ma, badate:
…anche avveniristico centro di recupero psicomotorio talmente un’eccezione che sarebbero venuti qui a curarsi tutti i campioni dello sport alle prese con infortuni da recuperare.
C’era anche l’aspetto salvifico (di tutto il Cadore eh!, mica bau bau micio micio):
Fra diretti e indiretti centinaia di posti di lavoro che si sarebbero creati risollevando l’economia del Cadore in ginocchio dopo la crisi dell’occhiale. […] ma quel progetto resterà solo un sogno.
Insomma, c’era la pentola ma… mancava il coperchio. Tuttavia i buchi nell’acqua nel filone del turismo sociale sono più d’uno (o si fanno le cose in grande o niente):
Dopo Nervesa e Monselice questo è il terzo progetto finito in una bolla di sapone…
Il progetto di Laggio era così beo, ma così beo, che la Regione lo aveva premiato con un finanziamento di 5 milioni, erogato in moneta sonante per metà nel 2011, da restituire in 25 anni a tasso zero (‘na pacchia: della serie fare impresa col culo degli altri):
Quando nel 2015 scoppiò lo scandalo, qui i lavori hanno solo fatto finta di iniziarli e dopo altri tre anni, in questi giorni, la cooperativa Athena di Mestre ha scritto al sindaco di Vigo per rinunciare a quel progetto e chiedere la restituzione degli oneri di urbanizzazione…
Un grandioso ambaradan in stile circo Barnum condito con risvolti beffardi.