SPUDORATAGGINE, CIALTRONERIA O PERDITA DI MEMORIA? (O TUTTE E TRE INSIEME?)
di Giuseppe Zanella
Leggo di alcune dichiarazioni del pregiudicato nazionale redivivo e, per quanto basito, non mi so capacitare che gli italiani possano aver tutto perdonato o dimenticato ed inneggino ancora a questo impresentabile individuo capace di prendere in giro un popolo intero. In uno Stato che avesse un minimo senso del decoro e dell’etica e moralità della politica, un uomo del genere avrebbe dovuto meritare l’ostracismo e lui stesso dovrebbe sentire il bisogno di cercare l’oblio e far dimenticare davvero ai propri cittadini i danni che la sua presenza ha prodotto sul proscenio nazionale ed internazionale.
Ma tant’è! In questa povera Italia, questo Lazzaro (nel senso di resuscitato, lungi da me l’idea di apparire blasfemo) è ora considerato un moderato, un autentico padre della patria, anche se egli è, almeno per ora, nella impossibilità di esercitare sia l’elettorato attivo che passivo (gli è inibito di votare e di essere votato). Ma veniamo alle sue ultime esternazioni che a me paiono cialtronesche, per usare un eufemismo. Voglio citare soltanto tre di questi fiorellini che i “bevitori” televisivi italiani accettano come oro colato, dimenticando o rimuovendo dai loro cervelli incoerenze, demagogia e sfacciataggine.
1) L’innominato dichiara che gli evasori fiscali dovrebbero andare in galera e che il “suo” prossimo governo (emanazione del suo partito personale) emanerà leggi che prevedano il carcere per chi dovesse macchiarsi di tale reato.
Considerazioni: sarebbe proprio il caso di dire “da che pulpito viene la predica!”. L’uomo infatti dimentica di essere stato condannato, non per evasione fiscale, bensì per FRODE fiscale, reato ben più grave della citata evasione. In base alle sue odierne dichiarazioni, egli avrebbe quindi dovuto essere rinchiuso a S. Vittore, non essere destinato a dilettare con il suo repertorio di barzellettiere i poveri vecchi di Cesano Boscone;
2) Ora vuole il vincolo di mandato per i suoi parlamentari, forse perché ben conscio di quanto fatto con il caso del sen. De Gregorio;
3) L’uomo di Arcore manifesta poi indignazione per i magistrati corrotti e dichiara all’universo mondo la vergogna per i giudici comprati ed annuncia come “deprecabile e disdicevole” la magistratura che si fa corrompere.
Considerazioni: il pulpito, soprattutto in questo caso, appare veramente improprio ed inopportuno. Cito solo alcuni fatti che mettono in risalto la spudoratezza di questo “smemorato di Collegno”:
a) Il dichiarante odierno è lo stesso che comprò il sen. De Gregorio (per ammissione di quest’ultimo) al fine di provare a far cadere il governo Prodi;
b) Il mercimonio del lodo Mondadori è avvenuto mediante la corruzione del giudice Metta su intervento di un certo avv. Cesare Previti. Chi fu il mandante? I giudici dissero che era “ragionevole e logico” che il mandante fosse il nostro, tanto è vero che Fininvest fu condannata a risarcire De Benedetti. Ma per tale soggetto l’accusa formulata era quella di “corruzione semplice” e per lui furono applicate le “attenuanti generiche” con opportuna riduzione, tra l’altro, dei termini prescrittivi… (forse, a mio sommesso parere, la discrezionalità del collegio giudicante tenne presente l’importanza ‘sociale’ del soggetto, che allora rivestiva l’incarico di Presidente del Consiglio).
Ma quest’uomo, in definitiva, è Bruneri oppure è Canella? Sicuramente appare un campione di spregiudicatezza!!!
NB Adesso egli annuncia condoni edilizi e tombali a gogò, l’aumento delle pensioni a 1000 Euro, il solito milione di posti di lavoro, la realizzazione del Ponte sullo Stretto (ora in accordo con il PD renziano)… Per me è illusionismo allo stato puro, senza voler scomodare aggettivazioni molto più forti.