IL CADORE ED I SUOI CULTORI (libro)
(tratto dalla premessa del nuovo libro di Giuseppe Zanella fresco di stampa: Il Cadore ed i suoi cultori, Pieve di Cadore, Tipografia Tiziano, 2017)
Annotazioni sulla vita e le opere di alcuni illustri studiosi della nostra Terra
Continua con questo modesto volumetto il colloquio avviato qualche anno fa con i miei 25 lettori. Quest’anno è mia intenzione intrattenere questo “manipolo” di estimatori su alcune benemerite figure di studiosi e storici cadorini che hanno saputo dare giusto risalto alle preclari caratteristiche della nostra inimitabile Terra e “lumeggiare” efficacemente il valore e le virtù del nostro Popolo e le sue millenarie, significative vicende e peripezie.
Trattasi, insomma, di figure che hanno saputo mirabilmente descrivere non solo il pregevole patrimonio di tradizioni religiose, civili, sociali ed economiche dei nostri avi, ma che hanno saputo altresì tratteggiare proficuamente gli eventi storici più significativi che hanno caratterizzato il nostro territorio e la vita dei suoi abitanti. L’aspetto meritorio di una tale azione di “memoria” non si esaurisce soltanto nel pur lodevole, mero tramandare ai posteri le gesta di una comunità composta di gente indomita, caparbia, laboriosa e saggia, amante della libertà e molto legata alle antiche Istituzioni comunitarie, ma mette in rilievo anche il modo efficace con cui gli accadimenti sono stati descritti, la palesata “modernità” – al di là di un linguaggio e di una scrittura che risente delle mode dell’epoca – da provetti cronisti della storia e lo spirito di autentici cantori della “cadorinità”, animati da genuina passione civica non disgiunta da una scrupolosa trascrizione dei fatti in uno stile circostanziato ed il più possible attinente alla oggettiva sequenza dei resoconti.
Le opere di uomini come mons. Ciani, mons. De Donà, don Da Ronco, del prof. Fabbiani, del prof. Ronzon e di tanti altri non meno importanti (degni di menzione il De Bettin, Celso Fabbro e, soprattutto, lo Jacobi) resteranno impresse a caratteri cubitali nell’albo aureo della Magnifica Comunità Cadorina e, contestualmente, la Biblioteca Storica Cadorina di Vigo resterà valido e ricco patrimonio cultural-storiografico a disposizione non soltanto degli studiosi e dei cultori della materia, ma anche dell’intera comunità “stanziante” nei 22 Comuni del Comprensorio. L’opera omnia del Ciani, la sua monumentale “Storia del Popolo Cadorino” sarà l’oggetto principale (ancorché molto parziale) della presente riflessione e disamina ed a essa verrà fatto prevalente riferimento e richiamo per una analisi ed una illustrazione auspicabilmente soddisfacente.
Concludo con queste brevi considerazioni. “La Storia è maestra di vita”, come afferma Massimo D’Azeglio, il cui assunto sintetizza che il “Popolo che non ha cura delle sue memoria è destinato alla rovina”. Nella Piccola Patria Cadorina era (ed è) tenuto in gran conto il culto dei Lari, che, per estensione, può essere assimilato anche con la venerazione per le “patrie memorie”, ossia con il costante ricordo delle gesta dei nostri progenitori, che sempre lottarono e combatterono contro la coercizione, l’oppressione e la soggezione allo straniero e per la affermazione dei valori di indipendenza, libertà, unità, concordia e emancipazione.
L’autore
(sintesi dell’indice:
- Mons. Giuseppe Ciani, il sommo storico cadorino
- Storia del Popolo cadorino
- Profilo del prof. Giovanni Fabbiani
- Il Cadore nel sessantasei
- Profilo di Don Pietro Da Ronco
- La parrocchia i cappellani i curati i parroci della Chiesa di S. Lorenzo in Lozzo
- Dati biografici e opere di un Cadorino insigne (prof. A. Ronzon)
- Commento a “Il tiranno in guanti gialli” (novella)
- Profilo di mons. Giovanni De Donà, docente, patriota e storico Cadorino
- La chiesetta di S. Orsola e Ainardo da Vigo
- Bibliografia
)