I fasti dell’informazione turistica: aprirà prima Caralte o Lozzo di Cadore?
Chi mi segue lo dovrebbe già sapere. A Caralte sorge un edificio che, fra poco, potrebbe essere aperto per diventare il primo negozio in cui si offrono (alla vendita) scarponi, zaini, abbigliamento tecnico, miele d’api cadorine, salame di Mente e informazioni turistiche (qui ulteriori informazioni: primo e secondo articolo).
A dire il vero non è che i lavori sembrino procedere come ci si aspetterebbe, per quanto la stagione turistica cadorina non contempli il mese di giugno come periodo da sfruttare (la politica dell’allungamento della stagione deve ancora attecchire fra le fervide menti degli operatori poli-turistici, dove poli sta per politici). Oppure vi saranno state delle lungaggini burocratiche ad ostacolare i lavori: non tutti possono contare su un sindaco come quello di Lozzo di Cadore che ha immediatamente alleggerito le procedure per aprire una nuova attività (delle 70 domande prima occorrenti ora ne servono 68: a detta di tutti i nuovi intraprenditori, è stato un grande sollievo).
Il centro informativo di Caralte (nella foto: 18/05/2010) dovrebbe intercettare il flusso di turisti che transitano “in arrivo” e fornire loro informazioni strategiche sull’utilizzo dei beni che il nostro territorio mette in mostra. Ma c’è anche quello di Lozzo di Cadore, di centro informativo, per la precisione: centro territoriale di accoglienza, promozione e valorizzazione turistico ambientale e culturale. Anche per questo c’è un articolo di approfondimento.
Il turista che, per qualche motivo (uscita un po’ troppo veloce dalla galleria), non dovesse essere intercettato in quel di Caralte, lo si dovrà accalappiare in quel di Lozzo. E già questo è un problema gigantesco.
Senza alcuna vera soluzione, soprattutto se il “centro” rimane chiuso.
Ma non doveva essere inaugurato ancora lo scorso anno? Era solo stupiganda (propaganda stupefacente) allora? E noi che ci siamo cascati! Noi (ometti) che abbiamo pre-assaporato il momento in cui, finalmente, a Lozzo si sarebbe vista passare qualche bella ed esotica gnocca in cerca di informazioni (a quelle ladine, che pur possiamo vantare, non prestiamo più grande attenzione). Diciamolo apertamente che è anche per questo che abbiamo speso il nostro voto “in quella direzione”.
Qualche volta mi fermavo su una delle panche in piazza con Costantino Mosito. Uomo semplice ma che sapeva essere arguto, con la battuta sempre pronta, talvolta scontata ma più spesso tagliente. Anche lui sarebbe sicuramente sconfortato dalla mancata apertura del “centro”.