Un no secco alla riforma costituzionale (dal capezzale della Provincia di Belluno)
(anch’io, per quel poco che conta, ho sempre preso le difese dell’autonomia di Trento e Bolzano quando i “nostri” politici bellunesi non trovavano di meglio che proporre la cancellazione dei “privilegi” di quelle province, piuttosto che dare battaglia e creare alleanze per ottenere per Belluno le stesse prerogative. Ma, davvero, qui siamo di fronte a una follia istituzionale allo stato puro, che oltrepassa il noto “io so’ io e voi non siete un cazzo”. Pubblico quindi volentieri queste riflessioni di Tomaso Pettazzi riguardanti la morte di Belluno qualora questa scriteriata riforma dovesse passare)
di Tomaso Pettazzi
Alcuni motivi che porteranno alla morte di Belluno se passerà, in particolare, la riforma del Senato.
1) Il Veneto avrà 7 Senatori (da 27 attuali !); la città metropolitana di Venezia di diritto uno. Gli altri sei verranno scelti nelle altre “aree vaste”. Bene che vada ne avremo uno, su due che normalmente eleggevamo. Una decurtazione del 50%! E forse ce lo spartiremo a turno con Rovigo.
2) Il Trentino Alto Adige/Südtirol ne avrà 4 di diritto già concordati (da 7 attuali). Se confrontiamo la popolazione del Veneto (4.900.000) e della vicina Regione autonoma (1.056.000), abbiamo una rappresentatività enormemente sbilanciata a loro favore.
3) Il Presidente della Repubblica potrà eleggere 5 senatori a suo insindacabile giudizio, non in base al nuovo spirito del Senato (Camera della Regioni e delle Autonomie) ma in base ad altri criteri, pur rispettabilissimi, quali eccellenza nelle arti o professioni e altri titoli nobilissimi, ma che nulla avranno a vedere col nuovo Senato.
4) Poiché da sempre (da Pertini a Cossiga, passando per Ciampi, Napolitano e Mattarella) tutti i Presidenti hanno avuto un occhio di riguardo, per non dire altro, nei confronti di Trento e Bolzano/Bozen, Belluno si troverà con un senatore, forse, contro 9, perché altro non si potrà sperare dal partito del Presidente (non vedo come altro chiamarlo). Presidente che una volta giunto al termine del suo mandato diverrà senatore a vita e quindi aumenterà la lobby a favore del Trentino Alto Adige/Südtirol. I senatori in tal caso potranno divenire più di 100.
5) Dico “contro” perché Belluno deve confrontarsi soprattutto con Tr e Bz, specie in campo turistico, non certo, ad esempio, con Rovigo o Venezia, per evidenti motivi territoriali.
6) Su 100 Senatori, quindi, Tr e Bz potranno avere dalla loro parte subito il 9% degli eletti. Inoltre, poiché da sempre Tr e Bz appoggiano il Governo e con questo hanno voto di scambio (vedasi i frequenti viaggi colà di questi ultimi mesi di esponenti del governo Renzi, per non parlare di Mattarella), è facile intuire l’appoggio che esse avranno dai partiti di governo anche nella Camera dei Deputati in campo turistico, commerciale ed industriale.
7) Inoltre tutte le grandi opere che verranno realizzate nella zona montana dolomitica vedranno verosimilmente la prevalenza di interessi di Tr e Bz, piuttosto che di quelli Bellunesi.
A scanso di equivoci, sono sempre stato a favore della loro Autonomia, aspirando alla nostra, ma quando essa diventa deleteria nei ns. confronti, la combatto aspramente.
Belluno, 20 novembre 2016