Lezioni di marketing turistico: lezione n. 7 – l’informazione va distribuita …
Lezioni di marketing turistico ad uso e consumo di sindaci ed assessori al turismo (compresi i sindaci con delega al turismo).
Questo articolo è la naturale continuazione di quello apparso nell’ormai lontano 11 febbraio 2010 “A cosa sarà dovuto il calo dei turisti a Lozzo di Cadore?. Nell’articolo evidenziavo il drastico calo del passaggio dei turisti presso l’ufficio preposto alla prima accoglienza nell’arco di tempo 2006-2009, e finivo con il porre la classica domanda: perché?
Vi propongo i dati aggregati. Si riferiscono alle persone che, in qualità di turisti, sono transitate dal nostro ufficio:
- 2006 – 1065
- 2007 – 1200
- 2008 – 488
- 2009 – 215
Si rileva purtroppo un drastico calo dei passaggi. Per i puristi della rilevazione statistica, i criteri di raccolta dei dati potrebbero non essere stati “omogenei” (secondo me, nella sostanza, lo sono). Se il sindaco finanzia, quest’anno lo faranno fare alla Doxa (par ades contentonse de chel che avon).
Compito a casa. A quali cause si può imputare, secondo voi, il calo evidenziato? Non è per la crisi. Auronzo ha dichiarato un aumento dell’8% delle presenze, a loro dire per effetto UNESCO.
Ora, si possono fare le più azzardate ipotesi e compiute analisi sulla consistenza e direzione dei flussi turistici, così come sulle necessarie iniziative per valorizzare e soprattutto promuovere le nostre attrattive, ma la questione posta ha una prima semplice soluzione. Ed inevitabilmente sfugge alla comprensione della maggior parte delle persone perché non fa parte delle “strategie”, ma della prassi quotidiana (o, in questo caso, stagionale) che noi tutti diamo per scontata.
Nel 2006 e 2007 (ed anche negli anni precedenti), qualcuno, nel silenzio, dopo aver scelto almeno due soggetti (normalmente 4 a scelta fra: roggia, botanico, rif. ciareido, museo latteria, cardio-fitness …), stampava 1500 pieghevoli (per tipo) e poi così faceva:
- 500 li teneva per l’ufficio turistico di Lozzo;
- 1000 li portava negli uffici turistici del Centro Cadore (ad eccezione di Domegge), a Sappada e a S. Vito;
Il 2007 è stata l’ultima stagione nella quale “qualcuno”, nel silenzio, ha fatto questa banalità. Poi qualcuno ha avuto problemi di tempo e, diciamocelo, si è anche rotto i coglioni. Nessuno ha poi fatto la medesima “operazione di marketing” gli anni successivi. Per sapere se “qualcuno” ha ragione o torto basta, quest’anno, fare una semplice prova: si stampano 1500 pieghevoli che poi si portano in giro per gli uffici del Cadore. Poi si contano i turisti che passano all’ufficio di Lozzo.
La spiegazione, come vedete, è di una banalità unica. Ecco perché nessuno fra i commentatori ci ha pensato. Perché si dà (giustamente) per scontato che questa “strategia” sia messa all’opera senza se e senza ma. MA allora, SE è così semplice, PERCHE’ non si fa?
Può essere che le alte strategie elaborate dai maghi dell’amministrazione comunale, che si interessano (??) dello sviluppo turistico del nostro paese, non contemplino una tattica di così basso profilo. Loro volano alto. Lassù, nel blu dipinto di blu.