liscia, gassata o destagionalizzata (la nuova sfida ‘turistica’ a Pieve)
Non fosse che la destagionalizzazione è già materia obbligatoria di studio anche nei peggiori istituti tecnici turistici di Caracas, il proposito del Tabacchi si potrebbe annoverare tra le grandi intuizioni del secolo. Va tuttavia segnalato che, come per il “dire”, anche per lo studiare vale il detto “tra lo studiare e il fare c’è di mezzo il mare”.
Ora, credetemi, pur rimanendo anch’io fedele assertore – in generale – della necessità di de-stagionalizzare (chi non lo sarebbe?), in questa specifica circostanza riguardante il comune di Pieve di Cadore, basandomi sui disastrosi dati di flusso più volte pubblicati (qui il crollo del 27% nel 2014, qui i non lusinghieri risultati del 2015), troverei maggiormente sensato un impegno matto e disperatissimo nel cercare di…
ri-stagionalizzare l’offerta
perlomeno per riguadagnare ciò che è stato letteralmente dilapidato negli ultimi 5 anni (39.000 presenze nel 2011, 25.000 nel 2015) :
-51,2% di presenze